Perdere i chili di troppo con soli 7 minuti di esercizio al giorno? Secondo i ricercatori della Human Performance Institute di Orlando si può, con l’aiuto di una semplice sedia e con un po’ di forza di volontà: gli effetti sulla forma fisica non tarderanno ad arrivare se si seguirà un semplice programma di allenamento ad alta intensità.
Lo studio – pubblicato dalla rivista scientifica “American College of Sports Medicinès Health & Fitness Journal” – prevede un programma di allenamento di 12 esercizi, da ripetere con una pausa di soli 10 secondi l’uno dall’altro e da eseguire in rapida successione, alla massima velocità possibile.
Si comincia con i jumping jack, una serie di salti a gambe divaricate. Poi si prosegue con flessioni e addominali a terra, mentre la sedia serve ad allenare sia le gambe, attraverso una serie di sali e scendi, sia le braccia, rinforzando i tricipiti appoggiando il peso del corpo sulle mani. Immancabili poi gli affondi e gli squat sulle gambe, un minuto di corsa sul posto con le ginocchia alte e le flessioni prima su un braccio solo e poi di fianco.
“Dovrebbero essere 7 minuti certamente non piacevoli e faticosi, ma che danno risultati eccellenti“, ha spiegato il coautore della ricerca Chris Jordan. “Il circuit training intenso permette di ottenere il massimo beneficio col minimo investimento, solo sfruttando il proprio corpo, senza uso di macchinari o attrezzi specifici. E ha dimostrato di avere numerosi effetti benefici sulla salute in più studi scientifici”. Con il tempo e l’allenamento, l’intera sequenza si può ripetere 3 volte fino a raggiungere i 20 minuti di allenamento.
Ma non tutti gli scienziati sono concordi sull’efficacia di questo lavoro: “Studi recenti documentano il beneficio per l’organismo anche di un attività più breve e con intensità massimale. Ovviamente non tutti sono in grado di svolgere questo tipo di programma ad alta intensità, pensiamo alla persona anziane, obese o affette da cardiopatie, a che non hanno una perfetta efficienza per problemi muscolari, alla colonna vertebrale o alle articolazioni”, ha chiarito Gianfranco Beltrami, medico dello Sport e docente alla Facoltà di Scienze motorie presso l’Università di Parma.
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