Quello che mangiamo a tavola e la salute e il benessere del nostro corpo sono direttamente collegati: non è un mistero che l’alimentazione ha un peso molto importante nel prevenire alcune malattie o nel causarne altre. Ecco perché è utile conoscere le proprietà – ma anche le insidie – dei principali alimenti confezionati e di produzione industriale, spesso ricchi di sale, zucchero e grassi, particolarmente dannosi per la salute.
Tra gli alimenti che provocano le cosiddette malattie del benessere (diabete, obesità e ipertensione) l’indiziato numero uno è lo zucchero raffinato. Alcune ricerche affermano che sarebbe tra le principali cause che provocano ogni anno la morte di 35 milioni di persone; il suo utilizzo è costantemente cresciuto negli ultimi anni, ma in realtà andrebbe ridotto drasticamente. Per ottenere il classico colore bianco, lo zucchero viene raffinato con procedimenti che comprendono l’impiego di calce, zolfo, carbone animale e di coloranti.
Anche se sembra un alimento salutare e adatto a diversi usi in cucina, dalle torte al pane, anche la farina 00 presenta alcuni rischi legati al suo processo di raffinazione, durante il quale perde gran parte delle sue proprietà nutritive (aminoacidi, sali minerali e vitamine del gruppo B ed E); il suo consumo abituale comporta un aumento della glicemia e dell’insulina e un indebolimento generale delle difese immunitarie dell’organismo. Meglio consumare farina integrale o semi-integrale.
Non è un mistero che consumare troppo sale fa male: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità non si dovrebbero mai consumare oltre 5 grammi di sale al giorno, ma in Italia si stima che mediamente se ne consuma quasi il doppio; un comportamento che può provocare malattie cardiovascolari e ipertensione. Il consiglio degli esperti è di evitare quanto più possibile i prodotti confezionati molto ricchi di sodio o sostituire il comune sale da cucina con del sale integrale (sale marino integrale, sale rosa dell’Himalaya), ricco di sali minerali.
Si nasconde in tantissimi alimenti, anche se apparentemente i consumatori non se ne accorgono, perché presente sull’etichetta come “olio vegetale” o “oli vegetali”: si tratta dell’olio di palma, un killer della salute a causa del suo elevato contenuto di grassi saturi, responsabili delle più comuni malattie cardiovascolari. Inoltre la produzione dell’olio di palma danneggia anche l’ambiente in seguito alla deforestazione delle più grandi foreste pluviali al mondo.
Altrettanto dannosi sono i grassi idrogenati contenuti nei prodotti industriali come margarine, merendine alla crema, piatti pronti già conditi, surgelati e prodotti da forno di vario tipo: anche in questo caso, conviene far attenzione all’etichetta perché il loro consumo può provocare l’aumento dei livelli del colesterolo LDL e la diminuzione del colesterolo HDL, considerato “buono”. A lungo andare, esagerare con il consumo di grassi idrogenati provoca anche la comparsa di ictus, arteriosclerosi e malattie coronariche.
Foto by Kikapress