Le ultime novità che riguardano la somministrazione dei vaccini covid in Italia potrebbero cambiare il volto dell’intera campagna vaccinale. Secondo le dichiarazioni rilasciate dal Commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo, infatti, le Regioni potrebbero vaccinare anche i più giovani, rispettando in maniera diversa la suddivisione per fasce d’età. In questo modo, dunque, si aprirebbe la vaccinazione anche agli adolescenti. Ecco in che modo potrebbe avvenire e da quando.
Vaccini covid: cosa cambia dal 3 giugno
Dal 3 giugno le modalità di somministrazione dei vaccini covid potrebbero cambiare. Il vaccino, che al momento viene somministrato seguendo l’ordine della popolazione per fasce d’età, infatti, potrebbe raggiungere anche i più giovani. A dirlo è stato proprio il Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo. Durante una visita al centro vaccinale di Umbria Fiere, infatti, ha dichiarato: “Dal 3 giugno si darà la possibilità alle Regioni e alle province autonome – a breve partirà una lettera – di aprire su tutte le classi seguendo il piano, utilizzando tutti i punti di somministrazione, anche quelli aziendali“.
Il progetto di includere gli spazi aziendali
Stando alle dichiarazioni del Commissario per l’Emergenza, dunque, potrebbero essere coinvolte anche le aziende e i loro spazi nel progetto di allargare la vaccinazione a tutte le fasce d’età. Le dosi a disposizione, circa 20 milioni, dunque, saranno messe a disposizione delle Regioni, a cui verranno distribuite in base alle richieste. Figliuolo ha ribadito che “il piano delle vaccinazioni include anche la classe degli adolescenti, quelli che vanno da 12 a 15 anni”. Proprio di recente, infatti, numerosi studi hanno rassicurato sull’efficacia dei vaccini covid nei bambini e negli adolescenti. A loro, per ora, saranno somministrati soltanto vaccini mRna. Per due milioni e 300mila ragazzi, che attendono di ricevere la prima dose in Italia, dunque, tutto dipende dal via libera dell’AIFA, atteso nei prossimi giorni.
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