Come rimediare alla puntura della medusa? Un incontro ravvicinato con le meduse può capitare davvero a chiunque. I loro tentacoli sono urticanti e il contatto con la pelle provoca un pizzicore e un rossore a volte insopportabili. Tra rimedi della nonna e le false credenze su queste creature gelatinose, facciamo il punto, mettendo ordine tra ciò che si può fare e ciò che, invece, si deve evitare assolutamente.
Puntura di medusa: cosa non fare
Le meduse sono trasparenti e silenziose. Spesso non ci si accorge di averne incontrata una finché non è troppo tardi. Se la parte superiore, chiamata ombrello, è innocua, non lo sono altrettanto i tentacoli, che rilasciano una sostanza urticante.
Quando si viene punti da una medusa, compaiono rossore, piccole vesciche, bruciore intenso e irritazione. Per prima cosa non bisogna agitarsi, ma ci si deve dirigere fuori dall’acqua.
Tra le cose che non si fanno: grattarsi ed esporsi al sole, per non irritare ulteriormente la pelle. Da evitare anche le creme al cortisone e il lavaggio della zona interessata con l’acqua dolce.
La procedura da seguire
Se siete stati punti da una medusa, dovete seguire una procedura molto semplice. Per prima cosa uscite fuori dall’acqua e controllate che non ci siano parti della medusa attaccate alla vostra pelle. Dopo aver valutato la situazione usate l’acqua del mare per lavare la zona interessata.
Potete usare un composto di acqua e bicarbonato per disinfettare la zona e poi coprire con una garza sterile. Per la cicatrizzazione esistono varie soluzioni naturali, disponibili anche in farmacia. L’aloe, ad esempio, è un’ottima alleata sia al naturale che negli spray in commercio.
Generalmente la zona interessata guarirà in pochi giorni, ma bisogna allertare il medico nel caso in cui compaiano sintomi come febbre e vomito.
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