La paziente voleva dimagrire attraverso l’innesto di un palloncino gastrico: è morta pochi giorni dopo per motivi che le autorità stanno ancora cercando di trovare. Il fatto è avvenuto a Modica, in Sicilia, ed ha portato come diretta conseguenza all’apertura di un’indagine. Sotto inchiesta ci sono i 4 operatori sanitari che si sono occupati della paziente. Ormai l’intervento è estremamente semplice e non richiede nemmeno il ricorso all’anestesia. Semplicemente, una compressa viene posizionata dentro lo stomaco in regime ambulatoriale. La compressa viene poi gonfiata e va ad occupare parte dello stomaco, aumentando il senso di sazietà. A raccontare la vicenda è Il Giornale di Sicilia. A quanto pare la paziente, completate tutte le procedure previste dal protocollo medico, è tornata a casa. Qualche giorno dopo l’impianto del palloncino gastrico, tuttavia, è morta.
Una morte inspiegabile
Il decesso della donna ha colpito i familiari come un fulmine a ciel sereno. Non riuscendo a darsi una spiegazione, i fratelli della vittima hanno presentato denuncia ai carabinieri perché non intendono far passare la vicenda sotto silenzia. Qualcuno deve aver sbagliato ed è loro intenzione scavare a fondo fino ad ottenere tutte le risposte del caso. La donna, una casalinga di 41 anni, soffriva da tempo di obesità e vedeva in quell’intervento la soluzione giusta per ripartire. La morte non era certo un’opzione considerata, anche perché l’innesto del palloncino gastrico rappresenta ormai un intervento semplice e routinario. Sul corpo della donna è già stata effettuata l’autopsia. Quattro persone tra medici ed infermieri sono stati iscritti nel registro degli indagati e spetterà alla Procura fugare ogni dubbio su quello che si presenta a tutti gli effetti come l’ennesimo episodio di malasanità.
Chirurgo ubriaco: per un cesareo muoiono mamma e figlia
I casi di malasanità, purtroppo, non sono così sporadici come ci si augurerebbe. chirurgo ubriaco è entrato in sala operatoria in stato di assoluta incoscienza ma ha deciso di operare lo stesso. In fondo doveva eseguire un intervento di routine, ovvero un parto cesareo. Peccato però che le suenon le sue condizioni non gli permettessero nemmeno quello, così la situazione è velocemente scivolata verso la tragedia. Il dottor P. J. Lakhanisi ha portato alla morte di Keminiben Chanchiya, una donna incinta di 22 anni, e della sua bambina. La tragedia è avvenuta presso l’ospedale Sonawala, nella città di Botad (India).
I parenti che attendevano fuori la sala operatoria non sospettavano ciò che stava accadendo al di là della porta ed erano pronti a festeggiare il lieto evento. Sapere che la ragazza e la sua bimba erano entrambe morte durante il cesareo è stato inaccettabile e li ha spinti a fare qualche domanda in più. La denuncia ha permesso di scavare più a fondo: il chirurgo è stato accusato di negligenza e sottoposto ad alcol test. Lakhanisi ovviamente è risultato positivo: era effettivamente in stato di ubriachezza.
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