La fibromialgia è una malattia complessa. Apparentemente assomiglia ad una patologia articolare, eppure non si tratta affatto di artrite. Piuttosto, è una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli. Sebbene se ne parli pochissimo, attualmente in Italia ne soffrono ben 2 milioni di persone. Non ci sono esami diagnostici specifici volti ad identificarli né tanto meno cure capaci di permettere una guarigione completa. Alcuni rimedi naturali, tuttavia, possono aiutare a tenere sotto controllo ilo dolore. La biologia e nutrizionista dott. ssa Giuseppina Bentivoglio, intervistata da NapoliToday, ha elencato i 5 cibi più efficaci. Grazie alle loro proprietà nutrizionali, infatti, questi alimenti sono in grado di ridurre – o almeno di attenuare – i sintomi che caratterizzano la fibromialgia.
Fibromialgia, 5 alimenti combattono il dolore
- Iperico: detto anche erba di San Giovanni, questo ingrediente a lungo andare porta a un aumento del numero e della densità dei recettori per la serotonina. Le conseguenze principali sono un miglioramento dell’umore e della capacità di modulazione del dolore.
- Zafferano: l’oro rosso della cucina possiede delle caratteristiche molto simili a quelle dell’iperico e proprio per questo tende a procurare lo stesso sollievo, se assunto nel tempo.
- Cibi fermentati: il consumo di cibi fermentati può aumentare i livelli del neurotrasmettitore GABA (ovvero l’acido gamma-amminobutirrico). La conseguenza è una riduzione dell’eccitabilità dei neuroni responsabili della modulazione discendente del dolore. Tra gli alimenti consigliati vi sono il kefir, lo yogurt, i crauti, il miso e i fermenti lattici da bere.
- Antiossidanti: contrastando i radicali liberi, gli antiossidanti aiutano a ridurre il dolore cronico dei pazienti fibromialgici. Da consumare quindi frutta e verdura di colore rosso-viola, l’olio extravergine di oliva, gli asparagi, i broccoli e gli spinaci.
- Latte: due i canali sollecitati dal latte. Prima di tutto stimola sonno e tranquillità. Recenti studi, inoltre, hanno identificato una molecola chiamata PEA (Palmitoiletanolamide) ottima per inibire l’attività di alcune cellule coinvolte nella trasmissione del dolore.
Fibromialgia: quali specialisti possono aiutare
Lo specialista di riferimento solitamente è il reumatologo e può avvalersi del supporto del fisiatra, del fisioterapista, dell’algologo, del neurologo, dello psicologo dello psichiatra. I trattamenti hanno lo scopo di ridurre i principali sintomi, ovvero fondamentalmente il dolore cronico diffuso e tutte le sue conseguenze. Non meno importante, si desidera educare il paziente in merito alla malattia e supportarlo sia a livello fisico che psicologico. I principali campanelli d’allarme sono proprio i dolori: questi si manifestano nei muscoli, nei legamenti e nei tendini ma non vengono accompagnati da alcuna evidenza di infiammazione. Il primo ad accorgersi della fibromialgia dovrebbe essere il medico di Medicina generale. La categoria più a rischio è quella delle donne adulte (la cantante Lady Gaga, seppur molto giovane, ha ammesso di soffrire di fibromialgia) e purtroppo è più frequente di quanto si possa credere visto che rappresenta il 12-20 per cento delle malattie reumatiche.
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