La dott.ssa Tatiana Petouchoff è una dietista e biologa nutrizionista che opera in diverse strutture di Roma quali Fisiomed (Roma). La sua mission è quella di educare il paziente verso l’alimentazione più adatta al suo fabbisogno: per farlo, elabora profili nutrizionali specifici anche in caso di gravidanza, allattamento, menopausa, attività sportiva o patologie quali sovrappeso, obesità, diabete, celiachia e intolleranze. VelvetBody ha voluto fare una chiacchierata con lei su un tema che desta sempre tanto interesse: dieta e dimagrimento.
Qual è l’errore più frequente che fanno i suoi pazienti e quale consiglio dà loro?
Mi capita spesso di vedere persone che cercano una dieta fai-da-te, eliminano quello che secondo loro ingrassa di più (soprattutto i carboidrati, che subiscono una vera demonizzazione in favore delle proteine). Credo che il messaggio sia passato dai media, ma è un errore eliminare del tutto pane e pasta. Poi magari quelle stesse persone si lamentano perché non dimagriscono! È diffuso come pensiero, eppure non va fatto. I carboidrati sono una categorie che dovrebbe occupare il 50 per cento delle calorie giornaliere.
Come consiglia di assumerli per dimagrire?
Ovviamente devono essere limitati, meglio se di tipo integrale e di qualità perché in questo modo l’apporto delle fibre è ancora intatto. Eliminando i carboidrati troppo raffinati si allontana il rischia di cadere in uno squilibrio nei nutrienti e quindi di non ottenere alcun dimagrimento. Insomma, questo aspetto va valutato bene, i carboidrati devono essere razionalizzati nel modo giusto. Stesso discorso per i grassi: devono essere limitati ma ci devono essere, anch’essi di qualità. Basti pensare all’olio extra vergine d’oliva, ricco di vitamine e anti-ossidanti… vanno dosati bene, soprattutto in una dieta ipocalorica.
Cos’è che si sbaglia quando si incappa nell’effetto yo-yo?
Si sbaglia il fatto di cercare a tutti i costi un dimagrimento veloce. Si ha poca pazienza, si vuole tutto e subito così si seguono diete fortemente ipocaloriche. Passare da un’alimentazione normale a 1000-1200 calorie non va bene. Il dimagrimento potrà anche essere veloce ma elimina massa muscolare più che grasso. Quando si ricomincia a mangiare si riprendono i chili persi ma quelli della massa muscolare spesso vengono sostituiti da massa grassa, peggiorando la situazione e rivelandosi quindi dannosi. L’effetto finale risulta negativo sulla composizione corporea! Personalmente con i miei pazienti parto sempre da una dieta calibrata sul fabbisogno del singolo, leggermente ipocalorica ma che può scendere in corso d’opera. Soprattutto se i chili da perdere sono tanti, credo che sia importante prima di tutto riabituare il corpo a mangiare in modo corretto, poi si assesta il metabolismo e la composizione corporea.
Quant’è importante anche sgarrare?
Gli sgarri sono importanti soprattutto a livello psicologico perché la dieta è un momento che in molti vivono in modo pesante. È il concetto di dieta che deve cambiare: occorre mangiare bene, in modo regolato, perdendo così i chili di troppo. Si ha successo quando cambia il proprio modo di alimentarsi. Poi lo sgarro può esserci, l’eccezione non ha ripercussioni sul peso. L’evento non cambia nulla ma dà la sensazione di un rilassamento mentale.
Che tipo di sgarri sono ammessi?
Un po’ di tutto in realtà. Nelle mie diete non dò proibizioni a meno che non ci siano intolleranze, allergie. Tutti gli alimenti possono essere mangiati, ovviamente nella quantità giusta, perché solo così il regime ipocalorico potrà essere portato avanti a lungo. Sennò dopo mesi che si desidera un certo alimento questo diventa un chiodo fisso, e i pazienti a dieta non reggono più. Non bisogna mai entrare in questo tipo di meccanismo mentale.
Qual è l’elemento più importate della dieta?
Senz’altro gli ingredienti: bisogna mangiare poco e di qualità. Su questo sono d’accordo sia i ricercatori che i nutrizionisti. Oggi si mangia tanto e di pessima qualità. Per assumere vitamine e sali minerali meglio orientarsi verso alimenti di qualità, di stagione, freschi, a chilometro 0 o quasi, bio. Se si tratta di latte e uova vanno preferito gli allevamenti certificati. Lo stesso vale per i carboidrati: pasta e pane devono essere di qualità, meglio se sono davvero integrali. Oggi l’integrale va di moda ma spesso viene fatto con farina raffinata e crusca, ben altra cosa rispetto al grano macinato intero che invece dovrebbe essere utilizzato. Solo quest’ultimo processo permette di assumere germe di grano ma anche vitamine del gruppo B. Si tratta per così dire di un pane ‘antico’. La cosa importante da capire è che a tavola non va tutto bene, bisogna saper discernere.
Ci descriva il suo concetto di “alimentazione sana”.
Seguo soprattutto i dettami della dieta mediterranea. Ovviamente ciò non va inteso come un via libera a pasta e pizza tutti i giorni! Piuttosto, consiglio di mangiare meno carne e più pesce, molti legumi, fibre, frutta e verdura. In inverno si possono riscoprire i piatti completi, con carboidrati e proteine, quali ad esempio pasta e lenticchie o pasta e ceci. In estate si può fare lo stesso con le insalate (dove mettere ad esempio i legumi con tonno). I cibi possono attualizzati, l’importante è scegliere gli alimenti più salutisti e meno raffinati.