Red Ronnie deve rispondere in tribunale delle frasi scritte su Facebook contro il virologo Roberto Burioni e contro i vaccini: cos’è successo e cosa rischia il noto conduttore.
Red Ronnie non ha mai nascosto la sua avversità ai vaccini e su Facebook si è lasciato andare a qualche affermazione di troppo. Questo almeno è il parere del virologo Roberto Burioni, che lo ha citato in giudizio per una querelle avvenuta il 15 maggio 2016 in seguito al dibattito avuto nella trasmissione televisiva Virus. Il produttore e conduttore accusò il virologo di manie di protagonismo e di essere mosso da interessi economici. Il diretto interessato non ha certo lasciato correre, così a distanza di anni la questione potrebbe causargli qualche problemino con la legge. D’altronde Burioni aveva già minacciato di denunciare Red Ronnie e i toni non si sono affatto smorzati sui social.
L’accusa è quella di diffamazione, visto che il confine tra libertà di parola e offesa sembra essere stata oltrepassata. Red Ronnie, contrario ai vaccini e ritenendoli solo il frutto di interessi economici, ha sempre difeso le proprie opinioni affermando che i fatti gli davano ragione. “Ci sono tanti genitori che hanno subìto danni da vaccini che mi scrivono ringraziandomi. Tutti mi parlano di fatti“, ha scritto sui social. Quanto a Burioni, si è riferito a lui definendolo “quel medico che sta facendo tanto rumore sui media, alla ricerca di un protagonismo che, secondo quanto si legge nella mail, è legato anche a interessi economici”. Ma a quale e-mail si riferiva Red Ronnie? Fu lui stesso a parlare (e a postare) una testimonianza ricevuta sulla propria posta elettronica e mandata da un normale cittadino.
La difesa di Red Ronnie è legata al diritto di cronaca. Il suo avvocato ritiene che il suo assistito abbia solo riportato la testimonianza di un papà che voleva esprimere una critica. Dall’altra Burioni, pur essendo abituato a finire nel mirino dei no-vax e ad essere attaccato, non avrebbe digerito la vera e propria diffamazione. La vicenda è finita così su un doppio binario: da una parte lo scontro tra le fazioni vaccini sì – vaccini no, dall’altra la difesa della libertà d’espressione e del diritto di cronaca. Al tribunale il compito di mettere ordine nell’intricata vicenda.
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