Il diabete può manifestarsi con sfumature ben differenti tant’è che gli esperti hanno pensato di catalogarlo in 5 tipi anziché i classici 2: quali sono, cosa cambia per il malato.
Gli esperti svedesi del Lund University Diabetes Centre e quelli finlandesi dell’Institute for Molecular Medicine hanno pubblicato una tesi particolare in merito al diabete, subito pubblicata dalla rivista The Lancet Diabetes and Endocrinology. I soggetti coinvolti dal tema sono un numero incredibile, visto che a soffrire di diabete sono 420 milioni destinati a diventare 629 milioni entro il 2045. Oggetto di analisi i tipi di diabete. Se al momento ne esistono solamente 2, la nuova classificazione ne prevede 5 ed è volta a portare avanti trattamenti che siano più specifici possibile.
I ricercatori parlano di ‘medicina di precisione’, una tendenza sempre più frequente nell’approcciare qualsiasi tipo di paziente: “È il primo passo verso una cura personalizzata di questa malattia”, ha dichiarato l’endocrinologo ed autore senior dello studio Leif Groop. Ma come sono composti i 5 gruppi?
- Cluster 1: vi rientrano, come nell’attuale diabete di tipo 1, pazienti con insulino-resistenza in cui le cellule non sono in grado di utilizzare l’insulina in modo efficace. Coinvolge persone giovani e in buona salute.
- Cluster 2: è composto da pazienti relativamente giovani insulino-carenti.
- Cluster 3: persone con insulino-resistenza grave, di solito in sovrappeso.
- Cluster 4: ne fanno parte i pazienti di mezza età con diabete correlato all’obesità.
- Cluster 5: coinvolge le persone con diabete correlato all’età, che sviluppano sintomi tardivi rispetto alle persone comprese nei precedenti gruppi. Riguarda circa il 40 per cento dei malati.
Ovviamente una ricerca che, come in questo caso, si limita a coinvolgere 15000 pazienti con diabete non basta a rivoluzione una catalogazione che esiste da sempre. Non a caso gli studiosi vogliono avviare un lavoro simile anche in Cina ed India per dare supporto ai dati raccolti finora. I diabetologi tuttavia non hanno affatto rigettato l’idea: esistono 2 tipi di diabete ma tanti medicinali diversi, senza contare la necessità di personalizzare le cure e la presenza di diverse forme intermedie che condividono alcune caratteristiche del diabete di tipo 1 e altre di quello di tipo 2. Arrivare ad una catalogazione con 5 tipologie potrebbe essere la strada giusta per un’inquadratura più precisa e trattamenti da subito più mirati.
LEGGI ANCHE: DIABETE DI TIPO 1, MAI SOSPENDERE L’INSULINA. LA DIETA NON BASTA
Photo credits Facebook