Una donna ha potuto riavere una mano dotata di tatto grazie ad un intervento al Gemelli di Roma: l’arto è stato impiantato con successo per la prima volta.
Una donna italiana ha indossato per 6 mesi un impianto che riproduceva le fattezze della mano, portandolo anche al di fuori del laboratorio che gliel’aveva dato. Con l’arto bionico ha potuto riprendere la sua vita, compiendo tutte le normali azioni quotidiane: ha camminato, è andata al ristorante, ha bevuto un caffè in compagnia dei suoi cari, ha raccolto dei fiori. Un successo su tutta la linea visto che la mano è una versione migliorata di quella già impiantata in precedenza su altri pazienti ed è dotata di sensori che rivelano la consistenza degli oggetti. Insomma, la paziente si è vista restituire anche il senso del tatto.
Il passaggio chiave è la trasformazione delle rilevazioni dei sensori in un linguaggio che il cervello è in grado di comprendere, il tutto grazie ad alcuni elettrodi contenuti in uno zainetto. È la prima volta in assoluto che una protesi di questo tipo viene impianta su una paziente con esito positivo e un plauso per esserci riusciti va al Policlinico Gemelli di Roma. A sancire la profonda soddisfazione dei medici è stata la risposta ad alcuni test: la donna, una volta bendata, è stata in grado di dire se l’oggetto che stava toccando con la mano bionica era duro oppure morbido.
A compiere il miracolo è stata l’équipe del neurochirurgo Paolo Maria Rossini; la mano super-tecnologica, invece, è stata creata dal gruppo di lavoro guidato dal neuro-ingegnere Silvestro Micera della Scuola Superiore Sant’Anna e del Politecnico di Losanna. La Bbc ha raccontato l’accaduto mentre si attende anche la pubblicazione su una rivista scientifica di fama internazionale. È dal 2009 che i medici hanno focalizzato la propria attenzione su un totale di 5 persone ma è la prima volta che ci si spinge così in là.
La donna, che ha perso la mano in un incidente, ha descritto con toni entusiastici ciò che ha provato: “una sensazione spontanea come se fosse la tua vera mano. Sei finalmente in grado di fare cose che prima erano difficili, come vestirti, indossare scarpe. Ti senti completa”. Dopo 6 mesi l’impianto è stato tolto ma il prossimo paziente potrebbe completare la fase sperimentale arrivando ad indossare gli elettrodi per tutta la vita.
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