L’arrivo del freddo ha messo a letto quasi mezzo milione di italiani ma il picco deve ancora arrivare: quando tenersi pronti e quanti altri finiranno col cadere malati.
Il virus influenzale della stagione 2017/2018 sarà meno aggressivo ma costringerà a letto un maggior numero di persone. Sebbene gli esperti pensassero che la stagione influenzale avrebbe fatto il suo ingresso solo intorno alla fine dell’anno, questa ha giocato d’anticipo arrivano nelle case degli italiani quesi un mese prima. Il peggio tuttavia deve ancora venire poiché il picco rischia di rovinare le feste ad una grossa fetta della popolazione. Insomma, tra Natale e Capodanno bisognerà prestare la massima attenzione per evitare di trovare questo sgradito regalo sotto l’albero.
Con tali presupposti il tempo per vaccinarsi è davvero poco. L’argomento è stato trattato anche a Firenze in occasione del 34° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), il quale ha coinvolto oltre 2500 medici provenienti da tutta Italia. Il loro invito è quello di sfruttare il più possibile il potere vaccinale ma, stando ai dati presentati, le scorte dei vaccini scarseggiano in molti ambulatori a testimonianza di un ricorso superiore alla stagione passata. “Potrebbe essere una prima dimostrazione di una ritrovata e rinnovata fiducia dei cittadini verso questi importantissimi presidi sanitari salvavita, dopo anni di inspiegabile diffidenza”, ha dichiarato il Presidente Nazionale Simg Claudio Cricelli.
La novità del 2017/2018 è la possibilità, per gli over 65, di vaccinarsi anche per altre due patologie: polmonite e malattie legate a pneumococco ed herpes zoster con relative complicanze. Esiste infatti un vaccino ad una dose per tutta la vita. Il classico vaccino antinfluenzale è invece consigliato per chiunque sia affetto da patologie croniche, cardiovascolari, respiratorie, anziani, bambini e donne incinte. Per loro la dose è assolutamente gratuita mentre tutti gli altri possono recarsi in farmacia per acquistarlo. A causa dell’influenza nel 2016/2017 si sono verificati circa 2000 decessi in più rispetto alla stagione precedente e l’augurio è di non bissare il trend.
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