Qual è la ginnastica posturale più efficace per correggere la scoliosi: gli esercizi migliori da fare ovunque per contrastare il problema e sentirsi bene.
Scoliosi: cause e conseguenze
La scoliosi è causata da una deformazione oppure da una postura scorretta e le conseguenze possono arrivare a diversi livelli di gravità: può essere un semplice fastidio ma può anche arrecare danni alla schiena, arrivando a rappresentare una vera e propria patologia. Per intervenire si possono intraprendere due strade: quella dei tutori ortopedici e quella della ginnastica posturale. Gli esercizi che appartengono alla seconda opzione hanno una finalità correttiva e sono volti ad intervenire sul disallineamento della colonna vertebrale.
Ginnastica posturale per la scoliosi
I movimenti che permettono di correggere la scoliosi hanno caratteristiche particolari ma possono essere svolti praticamente in qualsiasi posizione: sdraiati, seduti, carponi o eretti. L’obiettivo è allungare il muscolo e per farlo occorre stimolarlo: quali sono dunque gli esercizi più efficaci? Il primo da consigliare va eseguito supini, con le ginocchia piegate. La mano destra deve spingere sulla mano sinistra e viceversa, sollevando da terra solamente la nuca. Nella stessa posizione si possono appoggiare i piedi al tappeto tenendo anche e ginocchia a 90 gradi. Tenere la posizione per qualche secondo e poi rilassarsi, ripetendo ripetutamente l’esercizio.
Esercizi correttivi e altri metodi
In piedi, appoggiati con la schiena su una parete e le gambe sufficientemente distanziate, appiattire la regione lombare schiacciandola su di essa. Tenere la posizione per diversi secondi. Per alcuni esercizi potrebbe essere utile anche l’utilizzo di un pallone: seduti sopra di esso, una seconda persona deve cercare di farvi perdere l’equilibro mentre il soggetto cerca di mantenere la posizione di partenza sforzando l’intera muscolatura dorsale. Oltre alla ginnastica posturale, per la scoliosi si può ricorrere anche allo yoga, al metodo Neiderhoffer (basati sul lavoro complementare delle due fasce dorsali) e al metodo Klapp (che parte da un assunto: tutti gli animali vivono costantemente a 4 zampe, tranne l’uomo).
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