Una ragazza di Firenze è affetta da ematidrosi e per questa rara patologia suda sangue dal corpo: di che si tratta e quali conseguenze ci sono per la paziente.
La storia di una ragazza fiorentina di 21 anni è stata raccontata in tutto il mondo ospedaliero per alcune particolari caratteristiche: suda sangue. La rara patologia che la affligge si chiama ematidrosi e, pur essendo molto rara, è stata documentata già secoli fa (le prime descrizioni risalgono al terzo secolo A. C. ma la letteratura scientifica può elencare almeno 28 casi verificatisi tra il 2004 e il 2017). L’Università di Firenze ne ha parlato di recente sul Canadian Medical Association Journal ma la paziente purtroppo ne soffre già da 3 anni.
Pur non essendoci nessuna causa scatenante, il sanguinamento fa la sua comparsa mentre dorme o mentre si dedica all’attività sportiva. Roberto Maglie e Marzia Caproni del Dipartimento di Dermatologia hanno affermato che “il fenomeno era più intenso durante i periodi di maggior stress, con episodi di durata da 1 a 5 minuti”. Se però si chiede alla scienza di spiegare le cause di questo sanguinamento, allora si torna a brancolare nel buio. A disposizione, infatti, ci sono solamente delle ipotesi: potrebbe trattarsi di problemi di coagulazione o della rottura dei vasi sanguigni che fa finire il sangue nei dotti del sudore. L’insorgenza va fatta corrispondere però con un evento particolarmente stressante o con un trauma.
Purtroppo per la ventunenne non è facile convivere con l’ematidrosi. Le sono stati prescritti degli psicofarmaci per gestire i problemi di ansia e depressione e il propanololo, un medicinale contro l’ipertensione. Tutto ciò ha alleviato i sintomi senza tuttavia risolvere il problema principale. La ragazza vive infatti una condizione psicologica particolarmente fragile. La malattia l’ha portata (comprensibilmente) all’isolamento a causa dell’imbarazzo provocato dal sanguinamento. Gli esperti hanno parlato anche di sintomi compatibili con un depressione maggiore e un disturbo da panico. Impossibile biasimarla, sebbene questo stress potrebbe peggiorare ancora di più la sua delicata condizione.
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