Tricipiti per donne, quali esercizi fare e come eseguirli per braccia al top. Consigli utili per organizzare il proprio fitness su misura e raggiungere risultati migliori.
Paura per l’effetto tendina
Le donne cominciano ad interessarsi dei loro tricipiti soprattutto in età più matura, quando si palesa il pericolo del cosiddetto “effetto tendina”: portare abiti senza maniche oppure alzare le braccia potrebbe diventare un problema se queste risultano flaccide e per nulla toniche. Insomma, la figuraccia è in agguato ma per evitarla esiste una soluzione ovvia e alla portata di tutti: qualche esercizio mirato da eseguire in casa o in palestra, ad hoc per il gentil sesso. Per fortuna i tricipiti sono muscoli abbastanza ricettivi e i primi risultati potranno essere visti nel giro di poco tempo, purché l’allenamento venga eseguito con costanza ed impegno.
Dip a corpo libero
Il dip è uno degli esercizi più completi, che coinvolgono vari muscoli delle spalle e delle braccia. Appoggiandosi al bordo di una sedia, con le braccia tese e le mani vicino ai fianchi, spostare il busto in avanti e scendere lentamente flettendo i gomiti. Risalendo non bisogna arrivare alla massima estensione dei gomiti, mentre la schiena resta ben dritta ma sfiora il bordo della sedia. L’esercizio è già sufficientemente pesante ma per renderlo ancora più complesso si può decidere di poggiare i talloni su una panca parallela alla sedia utilizzata, così da aumentare immediatamente il carico.
Tricipiti con peso e kick back
Aggiungere qualche peso può massimizzare i risultati. In palestra si può ricorrere ad un manubrio ma in casa ci si può accontentare di una bottiglia da 2 litri piena d’acqua. Per eseguire i tricipiti con peso si deve portare il braccio dietro la nuca e, tenendo il movimento sempre pulito, sollevare a ripetizione l’avambraccio mantenendo ferma la spalla. Il ruolo dell’altro braccio è fondamentale poiché funge da guida, ecco perché la mano viene tenuta vicino al gomito del braccio che lavora e accompagna il movimento. Molto valido anche il cosiddetto kick back: appoggiare il braccio libero ad una panca (o ad un divano sufficientemente rigido) mentre l’altro impugna il peso. La gamba corrispondente resta tesa mentre l’altra si poggia alla panca. Col busto leggermente inclinato verso la panca, muovere avanti e indietro il braccio con il peso, portandolo fino alla spalla sul davanti e mantenendo un’estensione parallela quando lo si porta all’indietro.
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