Una bambina ritrovata in una riserva indiana in compagnia di un branco di scimmie è stata subito ribattezzata la “Mowgli Girl”: eppure la sua storia è molto più semplice di quanto sembri e nasconde seri problemi di salute.
La sindrome di Mowgli non è esattamente una malattia; piuttosto, è la tendenza degli animali a prendersi cura dei cuccioli nonostante non appartengano alla loro stessa specie. Al pari di un essere umano che prova tenerezza per i piccoli esemplari del mondo animale, anche gli animali tendono a fare lo stesso quando riscontrano determinate caratteristiche: occhi grandi sproporzionati al resto del volto, testa sproporzionata al resto del corpo e così via. Il loro istinto dice di accudire quell’esserino, sebbene non assomigli affatto ai propri cuccioli.
La bimba di 8 anni ritrovata in India, a Katerniaghat, in un primo momento è stata soprannominata la “Mowgli girl”: alcune fonti infatti, raccontavano la fantasiosa storia della piccola ritrovata in compagnia di alcune scimmie che l’avevano accudita come il protagonista del libro di Kipling. Il quotidiano The Indian Express e poi l’Ansa hanno però riportato una storia ben più comune e drammatica. L’ispettore di polizia che ha ritrovato la bambina si è infatti stupito del modo in cui la storia sia stata raccontata. Nessuna scimmia e nessuna vita selvaggia, infatti, descrivono quanto realmente accaduto.
La bambina è stata ritrovata su una strada che costeggia il bosco ma non era nuda come riportato da molte testate: indossava infatti una tunichetta e un paio di slip che le erano calati all’altezza delle cosce. Ha cercato di scappare appoggiandosi sulle mani, ma non c’erano scimmie accanto a lei. Semplicemente, la bambina era stata abbandonata. La tesi più probabile – ma ancora da confermare – è che i genitori abbiano deciso di lasciarla in quel punto del bosco a causa dei suoi gravi problemi cerebrali.
Le condizioni mentali della piccola le impediscono di parlare e purtroppo la sua mamma e il suo papà devono aver deciso di non occuparsi più di lei. La polizia è sicura che l’abbandono sia stato più effettuato nelle 24 ore antecedenti il ritrovamento e ha provveduto a trasferire la bambina presso l’ospedale distrettuale di Bahraich, a Lucknow. Lì sarà curata al meglio, visto che si tratta di un istituto specializzato in disturbi mentali. Insomma, la storia è ben diversa da come appariva all’inizio. Nessuna Mowgli girl e nessuna sindrome, solo un disturbo mentale che ha portato dei genitori alla decisione più tragica.
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