Tra le categorie più a rischio, quando si parla di influenza, in prima linea ci sono sempre gli anziani. Nei loro confronti la paura è ancora alle stelle poiché si temono più morti delle passate stagioni.
Nonostante si parli di influenza e vaccini già da diversi mesi, la questione non è ancora chiusa. Tommaso Maio, responsabile area vaccini della Federazione italiana Medici di medicina generale (Fimmg) ha voluto precisare che la preoccupazione resta alta nonostante il picco dovrebbe essere ormai passato. Da qui la necessità di prolungare la campagna dei vaccini. Il motivo è semplice: l’influenza rischia di mietere molte vittime soprattutto nelle categorie più a rischio, quindi anziani e bambini. Se per quest’ultimi raramente si sfocia in un reale pericolo di morte, non si può certo dire lo stesso per i malati di età più elevata.
La preoccupazione è proprio questa: l’influenza potrebbe ancora fare numerose vittime. Maio ha dichiarato ad AdnKronos che ci possono essere più morti rispetto alle passate stagioni per complicanze nella popolazione a rischio superando, quindi, gli 8mila decessi che si registrano in media. L’invito quindi è a vaccinarsi, oltre che a prestare la massima attenzione. La stagione è cominciata in anticipo e la predominanza, come previsto, è stata quella del virus H3N2. Esso colpisce in modo particolare gli anziani (età media 71 anni, secondo i dati Influnet), i quali risultano essere anche i più vulnerabili ad eventuali complicanze. Per questo motivo l’influenza per loro potrebbe essere letale. La percezione della Fimmg è la stessa dei medici di famiglia: potrebbe esserci una maggiore incidenza di casi gravi.
L’invito a vaccinarsi, in virtù di tali considerazioni, resta alto. Le dosi disponibili sono ancora numerose e in caso di mancato utilizzo andrebbero al macero. Per Maio si tratterebbe di un vero ‘controsenso’: vaccini buttati e cittadini esposti al rischio. Il suo allarme è più che mai serio: “Stiamo purtroppo cominciando a contare i decessi per sindrome influenzale o complicanze ad essa legate, ed è più che mai importante non abbassare la guardia per evitare di raggiungere i tristi traguardi registrati nelle precedenti epidemie stagionali“.
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