Oggi l’età sessualmente più critica per un uomo è quella compresa tra i 17 e i 25 anni, proprio quando al contrario dovrebbe entrare nella sua fase più ‘attiva’. Il responsabile di questo fastidioso fenomeno ha un nome ben preciso: pornografia.
Un ragazzo di 20 anni dovrebbe trovarsi nel pieno della sua virilità, con gli ormoni sufficientemente carichi per godersi una sessualità piena e soddisfacente. I dati raccolti dai ricercatori del Nottingham University Hospital, invece, hanno fotografato una realtà ben diversa: in quella fascia d’età si verificano sempre più spesso dei deficit erettili anche gravi. Si potrà anche fare fatica a crederlo, eppure i dati presentati dal Journal of Sexual Medicine concordano su tutta la linea: oggi 1 paziente su 4 affetto da disturbi della libido ha meno di 40 anni.
Il boom di impotenza tra i più giovani è legato all’utilizzo sempre più elevato di smartphone e tablet, cresciuto a dismisura soprattutto tra i 13 e i 25 anni. Il vero colpevole infatti non ha niente a che fare con la medicina: da un punto di vista prettamente organico i ragazzi non hanno nulla di cui lamentarsi. Il colpevole semmai è un ‘falso amico’ molto più subdolo: la pornografia. A 17 anni il 90 per cento degli organismi dei ragazzi passa attraverso la pornografia ma spesso si finisce col superare certi limiti, il che crea squilibrio e rende più difficile eccitarsi dal vivo.
Il legame tra pornografia e impotenza è facile da immaginare: molti ragazzi possono desensibilizzarsi alla stimolazione sessuale tradizionale mentre altri ancora possono cadere in alcune forme di ipersessualità. Niente paura, tuttavia: in entrambi i casi si può fare qualcosa per migliorare la propria situazione. L’idea migliore è anche quella più semplice, la quale potrebbe rivelarsi un vero toccasana: prendersi un periodo di pausa dall’autoerotismo. Ma qual è il limite considerato ‘salvo’? Difficile dare una risposta al quesito, ma 3 volte a settimana non creano ancora immensi sconvolgimenti. Insomma, va bene stuzzicare la fantasia e appagare i propri bisogni sessuali nel modo che più si preferisce, ma sempre senza perdere attinenza con la realtà.
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