Se ne parla da anni e il dibattito si è fatto sempre più acceso: la cannabis può essere usata a scopo terapeutico e quindi deve essere venduta in ogni farmacia italiana. A gennaio si passerà ai fatti e la cannabis approderà davvero tra i medicinali da banco di Vicenza.
La cannabis prodotta dallo stato italiano per i pazienti che devono ricorrervi a scopo terapeutico sta per diventare realtà. L’approvazione è ormai ufficiale: si partirà dalla farmacia Campedello di Vicenza in tempi brevi (gennaio 2017) e se tutto andrà bene la distribuzione sarà espansa a tutto il territorio nazionale nel giro di un paio d’anni. Il titolare della farmacia Luca Guizzon è ovviamente orgoglioso che il progetto parta proprio dal suo esercizio: “Siamo contenti e pensiamo sia una buona notizia soprattutto per i pazienti – ha dichiarato il dottore al Corriere della Sera – perché per loro ci sarà una sostanziosa riduzione dei costi da sostenere“.
Per i malati il fattore prezzo, in effetti, rappresenta uno scoglio piuttosto alto da superare: “Per l’acquirente finale il prezzo medio della cannabis importata dall’Olanda oggi si aggira intorno ai 24 euro al grammo, Iva compresa, mentre quello praticato dallo Stato sarà sotto i 15 euro al grammo”, ha specificato lo stesso Guizzon, per poi concludere: “La formulazione più economica di terapia che vediamo prescritta è in cartine. Una terapia di inizio di solito comprende 2 cartine al giorno da 25 milligrammi di cannabis, dunque 1 grammo e mezzo di sostanza al mese. Quindi con circa 30 euro il paziente fa la sua terapia”.
Ma quali malattie ne prevedono l’utilizzo di solito? Prima di tutto patologie di carattere doloroso che non rispondono alle comuni terapie (LEGGI ANCHE: CANNABIS CONTRO LE CRISI EPILETTICHE: EFFICACE AL 54% SECONDO GLI ULTIMI STUDI), casi di Sla che non posseggono i requisiti per ricevere il farmaco a base di cannabis autorizzato già in Italia (chiamato Sativex), alcune forme di asma o nausea dovuta alla chemioterapia. I pazienti interessati alla cannabis hanno solitamente un’età media di 50-60 anni, sebbene arrivino richieste da pazienti giovani sui 25 anni come di altri più maturi sugli 80. I prossimi mesi rappresentano un test importante che influenzerà definitivamente la decisione finale: i tempi potrebbero essere maturi affinché la cannabis terapeutica arrivi davvero in ogni città d’Italia.
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