Affidarsi con fiducia ad un dottore per visite intime e delicate non è sempre così semplice. Sono i fatti di cronaca a dimostrarlo e a creare un crescente scetticismo. In Italia l’ennesimo caso di abuso.
Ha un nome e un cognome l’ultima dimostrazione della crisi sanitaria in cui si rischia di finire: Gianfranco De Lorenzis, medico chirurgo di 63 anni specializzato in obesità, ha ricevuto 7 denunce da pazienti che, a quanto pare, ha molestato nel corso della sua lunga carriera. Nessuna novità o raptus improvviso: De Lorenzis è recidivo ed era già stato trasferito da Parma a Brescia proprio a causa di provvedimenti presi dalle autorità competenti in seguito ad alcune segnalazioni. Il cambio di clinica, tuttavia, non aveva fatto perdere al chirurgo il suo vizietto: che fosse nel parmense o nel bresciano, continuava a spogliare e palpare le sue pazienti.
Dopo 7 denunce finalmente si è deciso di optare per la punizione più severa: l’arresto. Il diretto interessato continua a negare i fatti nonostante continuino ad arrivare testimonianze e dettagli sempre più eloquenti. In merito all’accusa di una ragazza che ha raccontato i particolari di una visita decisamente hot (il medico le avrebbe ripetutamente strizzato i capezzoli), lui ha risposto che quella pratica è una prassi: la fuoriuscita di eventuale liquido avrebbe segnalato problemi di salute più gravi. Le sue visite erano caratterizzate da domande personali sulla vita provata delle pazienti (“Sei sposata? Sei single? Ti va di vederci qualche volta?”), da complimenti, dalla promessa di migliorarne l’aspetto estetico (“Fidati di me, che con me sarai bella”, ripeteva a ciascuna di loro).
Tutte venivano spogliate e toccate, alcune persino baciate e fotografate. Una delle denunce, risalente al 2007, è stata mossa da una ragazza che all’epoca dei fatti era addirittura minorenne. Nonostante gli avvertimenti, le segnalazioni e i trasferimenti, il medico continuava a ricascarci. Il suo disturbo ovviamente non può ricadere su tutte quelle pazienti che, con fiducia, si affidavano a lui. Per questo motivo sono scattati l’arresto e la sospensione: per lui (e per chi agisce come lui) a quanto pare non servono moniti, solo divieti.
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