A Natale si tende a fare incetta di calorie e di dolci, mettendo a rischio sia il girovita che la bellezza della pelle. Oltre a brufoli e imperfezioni possono peggiorare patologie quali la psoriasi, ma esiste un menù per evitare di degenerare…
A Natale si è un po’ più indulgenti con se stessi: d’altronde le feste arrivano una sola volta l’anno e sono sempre l’occasione per sedersi a tavola accanto a familiari e amici. In compagnia è naturale strafare e riempire i piatti più del solito, anche perchè esistono una serie di leccornie da gustare prettamente in questa parte dell’anno. Come trascurare infatti il torrone, il panettone, il pandoro e tutti i dolci tipicamente natalizi? (LEGGI ANCHE: MOSTACCIOLI AL CIOCCOLATO: IL GUSTO TIPICO DEL NATALE DEL SUD)
Se le celebri abbuffate natalizie compromettono tutti i sacrifici fatti durante l’anno e costringono ad evitare la bilancia per non incappare in brutte sorprese, è altrettanto vero che scatta un vero e proprio allarme quando si parla di pelle. Oltre a brufoli, punti neri e imperfezioni, le festività possono peggiorare la situazione anche in termini di patologie croniche. Basti pensare alla psoriasi, un disturbo più comune e fastidioso di quanto si possa pensare (LEGGI ANCHE: PSORIASI: 8 MALATI SU 10 VENGONO DISCRIMINATI SUL LAVORO O DAI PARTNER).
Ecco allora che un menù salva pelle potrebbe rivelarsi la scelta migliore per non rinunciare né ai pranzi né a bellezze e benessere. Il primo via libera spetta a pesce, carni magre e frutta secca (soprattutto noci). Divieto, seppur a malincuore, per il torrone e i dolci elaborati. Ma niente paura, togliersi qualche soddisfazione è più che lecito: una piccola fetta di pandoro o di panettone (non farciti) sono sgarri leciti, idem per i marron glacé. La Dermatologia dell’Università Federico II ha tracciato un menù completo: per il cenone del 24 si può puntare sul pesce accompagnato da carote o zucca, mentre per il pranzo di Natale si possono cucinare pollo o tacchino insieme a verdure a foglia verde quali spinaci, cavolo, bietola oppure cereali integrali. Non sarà la stessa cosa ma la sofferenza non sarà delle peggiori.
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