Basilico e prezzemolo possono rivelarsi un’arma in più in cucina: come condimenti possono arricchire molti piatti, ora una ricerca italiana dimostra quanto siano portentosi anche come antibatterici naturali.
Basilico e prezzemolo sono due piante particolarmente utilizzate in cucina, soprattutto se si considerano le ricette più caratteristiche della dieta mediterranea: dal sugo al pesce, passando per funghi e salse (LEGGI ANCHE: RICETTE DAL MONDO: COME PREPARARE LA PITA AL PREZZEMOLO [VIDEO]). Oltre ad avere un buon sapore, basilico e prezzemolo fanno bene al corpo. I loro benefici non sono certo una novità: testa, vie respiratorie e vie urinarie sono solo alcune delle zone del corpo interessate dai benefici effetti del basilico, mentre il prezzemolo contrasta i segni dell’invecchiamento, migliora il processo digestivo e la circolazione sanguigna, previene i malanni dell’inverno e riduce i gas intestinali.
Se il primo è ricco di fibre, acqua, proteine, zuccheri, minerali e vitamine, il secondo abbonda in flavonoidi, aminoacidi, fibre e vitamine (A, B1, B2, B3, B5 e B6, C, E, K e J). Insomma, un pacchetto ricco di pregi che non devono certo passare inosservati. Ad essi, secondo un recentissimo studio made in Italy, si sommano degli effetti altrettanto importanti da un punto di vista prettamente medico. Basilico e prezzemolo posseggono infatti proprietà antibatteriche naturali, come dimostrato da una ricerca condotta dalle università italiane di Pisa e di Pavia, condotto in collaborazione con le tunisine University of Monastir e il Water Research and Technologies Center.
È stato dimostrato che gli oli essenziali estratti dalle due piante combattono in maniera efficace gli agenti patogeni del genere Vibrio (generato per lo più da acqua di mare oppure cibi crudi o poco cotti), limitando al tempo stesso la formazione “di un biofilm batterico che una volta sviluppatosi rende il microorganismo più virulento e più difficilmente aggredibile dagli antibiotici”, ha spiegato il professor Guido Flamini del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa. L’esperto ha apprezzato in particolar modo la capacità delle due piante di arrestare la proliferazione incontrollata dei batteri, una caratteristica estremamente utile in medicina. Il passo successivo sarà di natura più che pratica: stabilire un protocollo colturale per cercare di ottenere oli simili. La natura, ancora una volta, si rivela il farmaco in assoluto più efficace.
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