A volte il sesso può fare male: sifilide e clamidia colpiscono ogni anni milioni di persone in tutto il mondo, eppure il problema sembra essere sottovalutato. Senza contare che i rimedi tradizionali appaiono inefficaci a causa dell’abuso degli antibiotici nella quotidianità. Tutti i dati e le soluzioni.
Le gravidanze indesiderate o l’Aids non sono gli unici motivi per cui si consiglia calorosamente l’utilizzo del preservativo durante l’atto sessuale (soprattutto se non si ha un partner fisso). Esistono infatti delle infezioni sessualmente trasmissibili che vengono sottovalutate dalla maggior parte delle persone sebbene mietano invece milioni di vittime ogni anno. Nulla di mortale (se non in rari casi) ma le conseguenze possono essere molto pericolose: infezioni pelviche, aborti spontanei o nascite premature, infertilità. Insomma, se evitarle è importante conoscerle è ancora più vitale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato l’allarme soprattutto per quanto riguarda la clamidia, la gonorrea e la sifilide, proponendo delle nuove linee guida che dovrebbero salvaguardare la salute sessuale e riproduttiva degli individui. La clamidia fa registrare 131 milioni di contagi ogni anno, la gonorrea 78 milioni mentre la sifilide ‘solo’ 5,6. Il totale supera i 215 milioni di contagi annui (LEGGI ANCHE: SESSO: SEMPRE PIÙ GIOVANI A RISCHIO MALATTIE SESSUALI), numeri spaventosi se si considera che alcune di queste infezioni si consideravano ormai debellate.
Oltre al preservativo è importante ricorrere all’antibiotico giusto con tempismo e con il dosaggio più adatto. Soprattutto a questo proposito occorre ricordare quanto sia importante limitare l’utilizzo degli antibiotici solamente ai casi strettamente necessari. Come lamentato più volte dall’Oms, l’abuso degli antibiotici rende queste ed altre malattie sempre più resistenti e difficili da contrastare. Il Ministero della Salute è stato rimproverato per aver messo in campo delle politiche informative poco chiare e poco incisive sul tema sessuale. La conseguenza è stata quella di aumentare il tasso di infertilità e di infezioni.
Per invertire la rotta è necessario ricorrere in primis ad una corretta diagnosi, per poi individuare la categoria antibiotica più appropriata. Assumere il giusto farmaco con la giusta posologia nel momento più adatto rappresentano la più efficace arma contro questa nuova emergenza sanitaria. Un ultimo consiglio è rivolto a coloro che provano vergogna per tali malattie: decisamente meglio informarsi e affrontarle piuttosto che negarle e nascondersi.
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