Falloplastica: allungati la vita…sessuale!

Boom di interventi di falloplastica in Italia per allungare (10% di richieste) o ingrandire (30% di richieste) il pene. Chi lo chiede? L’età media degli operati è di 32 anni, con l’80% tra i 25 e 40 anni, e con un considerevole numero dopo i 50. Nel 60% dei casi si tratta di soggetti che vivono un disagio, mentre nel restante 40% il motivo è puramente estetico. Nei giovani prevale, anche se non di molto, il motivo estetico, mentre il 70% degli over 30 dichiara di vivere un disagio legato alle dimensioni. Di solito si ottiene un incremento di lunghezza dai 2 ai 4 centimetri, mentre per l’ingrossamento il risultato medio è di un aumento del 30% del diametro, anche se si possono avere in base a numerosi fattori individuali; il costo di questi interventi varia, in base alle tecniche da utilizzare, tra i 2 mila e i 7 mila euro.

LE DIMENSIONI CONTANO DAVVERO?

“Solo nel nostro Centro – spiegano gli esperti – eseguiamo più di 250 procedure per anno. Purtroppo questi numeri hanno fatto “gola” a molti chirurghi, per lo più plastico-estetici, che talvolta senza la necessaria preparazione si sono lanciati in questo tipo di chirurgia, determinando pessimi risultati sia estetici ma anche funzionali, e costringendo a nuovi interventi. I chirurghi che attualmente in Italia hanno una reale esperienza di questa chirurgia, che non si impara nelle scuole di specializzazione, sono solo 3 o 4, anche se su internet sarà possibile trovarne a centinaia”.

Nel 2006 il Centro di medicina sessuale di Milano ha proposto la “designer laser falloplastica“, un bouquet di procedure chirurgiche con lo scopo di ottenere la miglior soddisfazione per il paziente che desidera modificare le dimensioni del proprio pene in sicurezza. Caratteristica principale di questa opzione chirurgica è, oltre all’utilizzo del laser a diodi, quella di personalizzare la tecnica chirurgica a seconda delle caratteristiche del paziente. Si calcola che negli ultimi anni si siano sottoposti a questa chirurgia dai 2.000 ai 3.000 uomini, mentre negli Stati Uniti siamo a più di 7.000 interventi per anno.

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