Le patate sono un alimento versatile e gustoso. Ma anche calorico e, per questo, questi tuberi andrebbero esclusi dalle diete. Ma è proprio così? Ecco come utilizzarle anche nelle diete
Sono tra gli alimenti più gustosi e più amati, anche per la loro versatilità in cucina. Eppure le patate non sempre hanno goduto di una buona fama, specialmente per chi è a dieta. Ora, due recenti studi, hanno cambiano le carte in regola. Nel primo, che come scrive il Corriere della sera è stato pubblicato sul British Medical Journal, condotto su più di 187mila persone, seguite per più di 20 anni, ricercatori del Brigham and Women’s Hospital hanno osservato che un elevato consumo di patate era associato a un aumento del rischio di ipertensione. Mentre sostituendo una porzione al giorno di patate con una di verdure, il rischio si riduceva. Nell’altra ricerca, pubblicata su Nutrition & Diabetes, condotto su ragazzi normopeso, si è invece visto che quando abbinavano purè di patate, in quantità libera, a una porzione fissa di carne, introducevano il 30-40 per cento di calorie in meno rispetto a quando il purè veniva sostituito con pasta e riso.
Secondo Mariangela Rondanelli, professore di Scienze e tecniche dietetiche applicate dell’Università di Pavia: “Bisognerà approfondire l’associazione fra elevato consumo di patate e ipertensione anche perché, almeno quelle bollite senza aggiunta di sale, hanno un rapporto potassio/sodio fra i più favorevoli (fattore utile contro l’ipertensione). Comunque, le porzioni di cui si parla (4 o più a settimana) sono elevate rispetto ai nostri consumi“.
Le patate preparate con pochi grassi (meglio se sotto forma di purè) mangiate al posto di altri alimenti amidacei possano aiutare a contenere le calorie, basti pensare a quelle bollite e al loro alto potere saziante. E se la porzione è moderata, anche la risposta glicemica è accettabile, ancora più se vengono abbinate a una buona fonte proteica.
“Poiché le patate – ha concluso la Rondanelli al quotidiano – oltre ai carboidrati e al potassio, apportano anche vitamine del gruppo B e la C, fibra, polifenoli, possono senz’altro entrare in una dieta equilibrata, se consumate al posto di altri alimenti amidacei e privilegiando preparazioni con moderate quantità di sale e grassi (ed eventualmente consumandole anche con la buccia)”. Il tutto, ovviamente senza esagerare: meglio assumerle una o due volta alla settimana.
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