Molte diete permettono di perdere peso grazie al taglio delle calorie e ai grassi assunti quotidianamente. Eppure c’è chi dice che questo metodo metta in pericolo la salute oltre a non portare risultati duraturi.
Per dimagrire basta tagliare i grassi dalla propria alimentazione? La risposta è no. Gli esperti britannici del National Obesity Forum e del Public Health Collaboration hanno intavolato una complessa discussione proprio su questo tema. Il punto di partenza è che la lotta all’obesità non trae sufficiente beneficio dal taglio dei grassi. Spesso ci si lascia allettare dall’idea di perdere peso velocemente utilizzando prodotti light che però lasciano un senso di fame latente (in questo modo il rischio abbuffata resta sempre in agguato) oltre a garantire l’assunzione di un’elevata quantità di zuccheri. È proprio questo il nodo centrale su cui si sono soffermati gli esperti: i veri nemici degli obesi non sono i grassi saturi com’è stato ritenuto finora (contenuti ad esempio nel latte e nei formaggi) bensì gli zuccheri, soprattutto raffinati, che sono praticamente onnipresenti (snack dietetici compresi) (LEGGI ANCHE: DIETA DEI GRASSI: TAGLIARE CARBOIDRATI E FRUTTA PER DIMAGRIRE DAVVERO).
Il parere che si sta diffondendo è che le persone obese o in sovrappeso commettono l’errore di soffermarsi sull’impatto dei grassi trascurando del tutto quello degli zuccheri. Al contrario, nella speranza di raggiungere un dimagrimento facile e veloce, spesso si ricorre a quegli snack dietetici che invece rischiano di peggiorare la situazione. Esagerare con gli zuccheri sarebbe quindi un peccato ben più grave di qualche grasso in più rispetto al solito. Esistono infatti delle fonti di grassi sani che non devono affatto mancare all’interno di un’alimentazione equilibrata: in questa lista rientra certamente l’avocado ma anche latte e latticini in generale. A quanto pare i loro grassi saturi non metterebbero a rischio cuore e circolazione, poiché il vero problema sono i carboidrati raffinati.
Insomma, destreggiarsi tra una teoria e l’altra alla ricerca del modo corretto di tenere contemporaneamente sotto controllo sia la salute che l’ago della bilancia diventa sempre più complesso e soggettivo. Se gli esperti si dividono, figuriamoci la confusione che può scatenarsi nella testa (e nello stomaco) di una persona costretta a lottare contro i chili di troppo. Chi avrà ragione?
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