Il problema dell’obesità si trova in una delle sue fasi peggiori: al momento affligge 1 adulto su 8 e la situazione è destinata a peggiorare. Il picco, secondo gli esperti, ci sarà nel 2025.
La rivista scientifica Lancet ha pubblicato alcuni dati decisamente preoccupanti sul tema dell’obesità. Quest’ultima al momento coinvolge 1 individuo su 8 ma, come se non bastasse, la previsione è di arrivare a 1 su 5 entro il 2025. L’ipotesi è stata avanzata dopo aver constatato che il numero degli obesi nel 2015 era il doppio rispetto a quelli del 1975. Nel mondo ci sono circa 641 milioni di obesi, equamente ripartiti tra uomini e donne. I ricercatori che hanno portato avanti questo studio hanno affermato che se l’obesità continuerà a procedere con questo stesso ritmo, nel 2025 il 18 per cento degli uomini rientrerà in questa categoria insieme al 21 per cento delle donne. Di questi, rispettivamente il 6 e il 9 per cento rientreranno nei livelli di gravità.
Il dato è ancora più sconcertante se si pensa che in passato il numero delle persone sottopeso era superiore a quello delle persone in sovrappeso. L’inversione di tendenza è stata così forte da rendere possibile un vero e proprio sorpasso, avvenuto nel 2004 per quanto riguarda il gentil sesso e nel 2011 per quanto riguarda gli uomini. Questo ovviamente non sminuisce il problema della malnutrizione nei Paesi più svantaggiati della Terra, eppure fa suonare un campanello d’allarme che dovrebbe fa risvegliare non poche coscienze in merito all’educazione alimentare e al controllo delle calorie.
Il mondo dell’alimentazione e della medicina sono concordi nel sostenere che sarà più che mai necessario implementare le strategie che rallentino, meglio ancora, fermino, l’aumento globale del peso corporeo. I responsabili di prevenzione e informazione devono essere i primi a muoversi, per arginare questo problema dal quale l’Italia non è certo esclusa: il BMI (LEGGI ANCHE: COME CAPIRE SE SI È IN SOVRAPPESO) degli uomini italiani è salito dai 24,4 chili per metro quadrato del 1975 ai 27 del 2014, mentre le donne sono passate da 24,4 a 25,1. Fondamentale prendere coscienza del trend prima che si avverino le proiezioni.
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