Adriano Celentano è notoriamente un personaggio molto schietto, che non ha paura di esprimere pubblicamente le proprie opinioni. Nel bene o nel male, la sua visione delle cose appare netta e divide il pensiero di tutti quelli che lo amano o che lo odiano. Il suo editoriale su Repubblica del 4 gennaio 2016 ha avuto come oggetto un tema che potrebbe essere definito ‘nazional popolare’, ovvero l’ultima fatica cinematografica di Checco Zalone, Quo Vado. A quanto pare il comico pugliese da sempre considera Celentano un vero e proprio mito e nel film canta e balla come lui. L’omaggio non è affatto dispiaciuto al diretto interessato, che ha contraccambiato l’apprezzamento affermando che Zalone ha gli stessi effetti delle medicine.
“Cado dalle nubi l’avrò visto sei o sette volte. Lo tengo da conto perché quando mi capita magari di essere un po’ stressato a causa di una eccessiva concentrazione sul lavoro, anziché prendere 5 gocce di Lexotan accendo il televisore, guardo quel film e alla seconda battuta già mi rilasso allegramente. Per cui Zalone è anche un efficace toccasana di cui le farmacie non possono essere sprovviste”, ha scritto. Che Zalone facesse ridere una fetta davvero ampia di spettatori lo dimostravano già i 7 milioni di euro incassati in un giorno, ma che facesse bene alla salute ancora non l’aveva detto nessuno.
D’altronde ridere riserva innumerevoli benefici al corpo: prima di tutto fa dimagrire, al pari di una corsa sul tapis roulant. Poi annienta la presenza dell’ormone dello stress, abbassa la pressione sanguigna e stimola il sistema immunitario. Secondo Celentano la comicità di Zalone è un rimedio anche alle ‘cavolate’ mandate sul grande schermo da quel cinema internazionale un po’ megalomane e ricco di effetti speciali. Meglio godersi l’allegra semplicità di Zalone, che a suo avviso fa ridere in modo sano e offre un’occasione per svagarsi e rilassarsi profondamente. Quale complimento potrebbe superare l’elogio del molleggiato?
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