Parlare di dieta dopo, anzi durante, le abbuffate delle feste natalizie non è molto cortese, anche se sapete bene che toccherebbe farlo prima o poi, anche solo perché un po’ tutti hanno bisogno di buttare giù quei chiletti acquistati a tavola. Che sia per colpa vostra o dei vostri familiari (dopotutto come dire di no alla cara nonna o zia di turno?), i primi giorni dell’anno sono sempre traumatici. Ci sono, però, buone notizie: secondo una recente ricerca, infatti, sta per divenire realtà una dieta presentata come definitiva. Si tratta di un regime alimentare in grado di far tornare in forma qualunque persona con una precisione scientifica. La chiave di volta sta nel dna, secondo quanto affermato dall’innovativo studio pubblicato dalla rivista Obesity.
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L’idea su cui si basa questa novità è di portare a un livello successivo le diete personalizzate, che hanno grande successo nel breve termine ma alla lunga non riescono a garantire un dimagrimento costante: largo quindi ai regimi alimentari che sono già stati definiti “di precisione”, ovvero studiati ad hoc in base al profilo genetico. La ricerca guidata dalla dottoressa Molly Bray, genetista dell’università del Texas a Austin, ha valutato i fattori che determinano la perdita di peso e quelli alla base della tendenza a ingrassare, così come la possibilità di raccogliere il dna attraverso dei dispositivi portatili. “Entro cinque anni – ha dichiarato la specialista – si inizierà a utilizzare i dati genetici per sviluppare programmi personalizzati per perdere peso“. In sostanza la mappa del dna, combinata con altre informazioni relative a stili di vita e fattori ambientali, potrebbero aiutare a realizzare, grazie a un algoritmo, diete di precisione e personalizzate.
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È stato già dimostrato che l’indice di massa corporea può essere riconducibile per il 50% a fattori genetici, mentre l’altra metà è dovuta a fattori ambientali, tra cui l’esercizio fisico. Ora però si sa molto di più sui geni legati al peso, così come sui meccanismi alla base di alcuni comportamenti alimentari, sui processi legati alla formazione delle cellule del grasso e anche su come il metabolismo è alterato dall’obesità. Secondo la dottoressa Bray “tutti questi dati potrebbero già essere utilizzati in modo più efficace di quanto fatto finora per aiutare le persone a perdere peso“. A quanto pare i chili di troppo hanno finalmente le ore contate, basta avere un po’ di pazienza.
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