Gli errori di gioventù si pagano sempre. Con qualche anno di ritardo, ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Lo dimostra il caso dell’ex body builder inglese Dean Wharmby, che si è spento a 39 anni dopo aver lottato per 5 anni contro un tumore al fegato. Questa patologia era stata causata dalla sua ossessione per i muscoli: l’assunzione continua di steroidi e un’alimentazione squilibrata alla lunga hanno avuto la meglio. D’altronde Wharmby aveva abitudini davvero estreme: assumeva oltre 10.000 calorie al giorno tramite hamburger, pizza e panini con la pancetta al solo scopo di aumentare la propria massa. Per non parlare delle oltre 7-8 lattine di energy drink al giorno e degli steroidi anabolizzanti che dovevano scolpire il suo corpo.
Una volta diagnosticato il tumore Wharmby ha ovviamente interrotto il ‘massacro’ e ha cambiato letteralmente vita: assumeva solo medicine naturali, si dedicava ad alcune cure spirituali e persino al reiki, una forma terapeutica alternativa che di solito accompagna le cure mediche tradizionali. Tutto ciò gli ha permesso di vivere più a lungo ma certamente non è stato sufficiente per sconfiggere il tumore. Wharmby ha creato una pagina Facebook per raccontare la sua terribile esperienza e per dare consigli a tutti quelli che si trovano in situazioni simili. Purtroppo la lotta si è ormai conclusa e di lui non resta che un esempio negativo da non seguire.
La figlia Scarlett e soprattutto la moglie Charlotte Rigby gli sono restati accanto durante il terribile calvario ma è stata soprattutto la coroner Lisa Hashmi a lanciare un appello dopo aver eseguito l’autopsia sul corpo di Wharmby: “La sua morte deve servire a ricordare alle persone quanto può essere pericoloso l’uso degli steroidi”. Lo stesso body builder, prima di morire, ha riflettuto sui propri errori: “È successo perché stavo cercando di diventare il più muscoloso possibile. Non saprei dire se è stata la dieta, gli energy drink, gli steroidi o forse la combinazione di tutti e tre gli elementi”. I benefici apparenti che vengono riservati al corpo sono discutibili: la maggior parte delle persone in fondo li trova esagerati, antiestetici e persino ridicoli. Sui danni, invece, non ci sono dubbi: il caso di Dean Wharmby è destinato a diventarne l’emblema.
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