Numerose diete prendono in considerazione l’indice glicemico, ovvero il glucosio presente nel sangue: occorre mangiare alimenti e bevande che ne contengano un basso indice, allo scopo di tenere sotto controllo la quantità di zucchero. Il risultato sarà la perdita di peso senza nemmeno contare le calorie, caratteristica utile soprattutto nei regimi alimentari che preferiscono risultati lenti ma duraturi. Una nuova ricerca in campo alimentare sembra tuttavia ridimensionare la categoria.
Modificare i batteri della flora intestinale si sarebbe infatti dimostrato molto più efficace. Il parere degli esperti è diviso: secondo alcuni non esiste alcuna prova del fatto che una dieta basata sul controllo del proprio indice glicemico possa avere effetti positivi sull’organismo. Uno dei principali sostenitori di questa teoria è il professor Tim Spector, del King College di Londra. A suo avviso, il programma basato sui picchi glicemici dati da alimenti quali zucchero, pasta, patate e pane sono stati testati sugli animali e quindi, a suo avviso, sono da considerare inaffidabili.
Qui si inseriscono i risultati della nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Cell. Essa dimostra (dopo l’analisi di oltre 800 volontari) che il corpo umano reagisce in modo diverso ai carboidrati. A fare la differenza tra una persona e l’altra sono i milioni di microbi che fanno parte del sistema digestivo (il totale supera i 100 trilioni). A seconda delle colonie di batteri, un cibo può essere assimilato da un individuo più che da un altro, nonostante la parità di condizione. Alcuni individui possono subire un picco glicemico dopo aver mangiato un pomodoro, mentre altri raggiungono lo stesso risultato consumando pane e pizza. Ed è solo un esempio.
Seguendo questo ragionamento si aprono nuovi interessanti scenari: coltivare microbi intestinali sani può aiutare a perdere rapidamente i chili in eccesso senza rinunciare a nulla, nemmeno ad una fetta di pane. Tutto sta nel capire come influenzare la propria flora batterica. Il primo passo, a quanto affermato dai ricercatori, è quello di mangiare cibi ricchi di polifenoli: le patate viola sono da preferire a quelle gialle, inoltre spicca la presenza del cioccolato fondente tra gli alimenti che possono ‘educare’ la propria flora intestinale. Insomma, la cioccolata può aiutare ad assimilare pane e carboidrati in maniera diversa: un vantaggio dentro l’altro, su cui sicuramente vale la pena indagare più a fondo.
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