La confessione di Charlie Sheen ha fatto il giro del mondo in poche ore e proprio dai commenti che ne sono scaturiti ci si rende conto che c’è ancora tanta ignoranza riguardo questa malattia ed è bene fare chiarezza. Essere sieropositivi all’Hiv non significa essere ammalati di Aids. Il primo è il virus dell’immunodeficienza umana che causa il secondo, cioè la sindrome dell’immunodeficienza acquisita, questa malattia è considerata una sindrome perché è un complesso di patologie diverse riconducibili alla stessa origine.
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La caratteristica dell’Hiv è quella di attaccare il sistema immunitario provocando un deterioramento progressivo delle difese cioè dei linfociti che vengono neutralizzati, debilitando in maniera fatale l’organismo. Se non viene curato causa un indebolimento del sistema immunitario tale da esporlo a malattie comuni che provocano esiti gravi perché il corpo non è in grado di combatterle. Per questo motivo la diagnosi precoce di sieropositività all’Hiv è molto importante. Quando entra in contatto con il virus, l’organismo sviluppa alcuni anticorpi, le presenza di questi è indice di sieropositività. Esistono farmaci specifici che sono in grado di inibire l’incidenza del virus e posticipare, anche di molti anni, la manifestazione dell’Aids.
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È fondamentale sapere che si può essere sieropositivi senza saperlo, quindi c’è anche possibilità di trasmettere il virus inconsapevolmente. L’unica maniera sicura per sapere se si ha l’Hiv è fare il test. Così come l’unico modo per contrarre la malattia è attraverso il sangue, il liquido pre-eiaculatorio e sperma, il fluido vaginale e il latte materno, mentre non si trasmette attraverso la tosse, le urine, le feci, la saliva e gli starnuti: quindi non ci sono rischi quando ci si abbraccia, ci si bacia o si beve dallo stesso bicchiere. Sebbene esistano delle cure per l’Hiv e l’Aids, non esistono vaccini o medicine risolutive. Il contagio può essere prevenuto al 100%.
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