Pesce fresco e pesce in scatola: quale mangiare? La scelta non è più così scontata

In molti si sono sempre scagliati contro il pesce scatola, giudicato meno nutriente e in alcuni casi addirittura pericoloso (del tonno ad esempio si dice che contenga troppo mercurio, nocivo per le donne incinta). Gli esperti americani del Department of Agriculture’s National Nutrient Database hanno invece affermato che tra il pesce in scatola e il pesce fresco non esistono differenze consistenti da un punto di vista nutritivo. Scegliere di consumare l’uno piuttosto che l’altro è arbitrario, poiché ognuno ha dei vantaggi e degli svantaggi che vanno presi in considerazione al momento della decisione.

Tra i pregi del pesce in scatola c’è sicuramente il fatto di essere più economico e facile da consumare, mentre tra i difetti l’elevata percentuale di sodio. Il suo sapore è diverso da quello fresco, eppure la sua lunga conservazione lo rende il candidato ideale in dispensa, da tenere lì pronto all’uso in caso di emergenza. Inoltre è più probabile che sia d’allevamento, e questo potrebbe aumentare le possibilità che sia stato a contatto con sostanze inquinanti. Ma il condizionale è d’obbligo: non sempre si verifica questa sgradita condizione. Un altro lato positivo deriva dalle conserve di sardine: nella fase di lavorazione le ossa vengono ammorbidite e quindi è più facile mangiare le lische: esse forniranno un apporto maggiore di calcio.

Affrontando più nel dettaglio il fattore mercurio, i dati americani ribaltano la tradizione: nel pesce in scatola ce ne sarebbe di meno. Questo è dovuto alla grandezza del pesce: in scatola si mettono quelli più piccoli, mentre dal pescivendolo si dà mostra di quelli più grandi. Sono proprio quest’ultimi a contenere quantità maggiori di mercurio. Attenzione quindi a tonno e salmone freschi in gravidanza.

Il pesce fresco si aggiudica infine il premio per il risparmio calorico: ne contiene di meno, visto che quello in scatola è immerso in un quantitativo di olio davvero consistente (a meno che non si scelga quello al naturale). Ma a prescindere da tutte queste informazioni, l’ente americano ha voluto mettere gli omega-3 al centro delle proprie considerazioni: ogni individuo deve assicurarsi di assumerne il giusto quantitativo. Se l’unico modo che ha per farlo è mangiare il pesce in scatola… allora ben venga!

Foto: Facebook

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