Depressione: così una dieta ricca di pesce aiuta a combatterla

Ottime notizie per tutti coloro che a tavola prediligono piatti a base di salmone, orate e tonno. Una ricerca diretta dal dottor Dongfeng Zhang della Qingdao University di Shandong (Cina) e pubblicata online sul Journal of Epidemiology & Community Health afferma che una dieta ricca di pesce aiuta a combattere la depressione in modo significativo. I ricercatori hanno esaminato i dati di ben 26 studi realizzati tra il 2001 e il 2014 che riguardavano in tutto oltre 150mila persone di ambo i sessi. Dopo un’attenta analisi, gli studiosi hanno scoperto un’associazione inaspettata tra questi cibi e il disturbo psichico di cui soffrono sempre più persone. E l’effetto è risultato più forte negli uomini (-20% del rischio) che nelle donne (-16%)

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In entrambi i casi sono percentuali molto alte che spingono ad approfondire lo studio, che per ora è giusto osservazionale, ovvero non possono essere tratte dalla ricerca delle conclusioni definitive sul legame causa-effetto, come sottolineato dagli stessi ricercatori. Eppure esistono effettivamente possibili spiegazioni biologiche per il fenomeno. Gli acidi grassi Omega 3 presenti in grande quantità nel pesce possono alterare la microstruttura delle membrane cellulari e modificare l’attività di dopamina e serotonina, neurotrasmettitori coinvolti nella depressione. Ma non solo, perché anche l’alta qualità di proteine, vitamine e minerali del pesce (soprattutto quello azzurro) potrebbero aiutare a contrastare il male oscuro.

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Qualche dubbio viene però osservando un altro dato emerso dalla ricerca, ovvero che i risultati hanno una rilevanza significativa solo per quanto riguarda le persone che vivono in Europa (protagoniste di 10 dei 26 studi). Scienza a parte questo connubio potrebbe essere anche legato quindi al fattore economico. Nel vecchio continente il pesce costa senza dubbio di più rispetto a Sudamerica, Asia e Oceania e quindi chi lo mangia più frequentemente, è plausibile pensare non abbia problemi di denaro. La preoccupazione derivante dai soldi è la seconda causa della depressione (dopo le questioni sentimentali). In ogni caso, per avere un quadro più veritiero bisognerà aspettare che i ricercatori proseguano i loro studi.

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