Vitamina C, un toccasana per il cuore quanto l’esercizio fisico

Una sola vitamina può portare al corpo gli stessi benefici dello sport? L’Università del Colorado assicura di si. È proprio intorno a questo tema che ruota infatti una recente ricerca, presentata in occasione della quattordicesima Conferenza di Endotelina di Savanna: assumere con costanza 500 milligrammi di vitamina C può favorire cuore e circolazione sanguigna tanto quanto l’attività sportiva. Ciò vale soprattutto per gli individui obesi o in sovrappeso, che solitamente soffrono di questo tipo di disturbo proprio in virtù della loro condizione fisica non proprio ottimale. La vitamina C (utile in realtà anche per le donne durante la gravidanza) riuscirebbe ad aiutarli in quanto capace di ridurre la costrizione dei vasi sanguigni, diminuendo così le possibilità di imbattersi in malattie cardiovascolari.

L’Università ha condotto uno studio su 35 adulti con problemi di peso, confrontando gli effetti di sport e vitamina C: 20 volontari si sono impegnati a fare attività fisica, mentre gli altri 15 si sono limitati ad assumere vitamina C ogni giorno. Dopo 3 mesi, i gruppi sono tornati in laboratorio ed entrambi hanno mostrato un livello di ET-1 inferiore rispetto alla media. L’ET-1 è una proteina conosciuta con il nome di endotelina, che ha un potere altamente costrittivo sui vasi sanguigni e quindi un effetto benefico sulla circolazione.

Le conclusioni dello studio potranno essere molto utili, visto che dedicarsi all’attività fisica ogni giorno è estremamente impegnativo e faticoso. Non tutti riescono ad avere la costanza per farlo, ma persino i più pigri riuscirebbero invece a prendere l’integratore di vitamina C proposto dai ricercatori. Assumere una dose sufficiente di vitamina C tramite l’alimentazione potrebbe non essere possibile: un’arancia ne contiene solo 45 milligrammi, la compressa che viene dal Colorado, invece, supera i 470. Questa potrebbe rappresentare quindi la soluzione più semplice ed efficace per migliorare la propria salute e prevenire disturbi cardiovascolari più o meno gravi senza stravolgere le proprie abitudini.

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