Massaggio cardiaco e rianimazione cardiopolmonare senza mani: è questa la nuova frontiera del soccorso. In America è stato realizzato Lifeline Arm, un macchinario che potrebbe far calare in modo significativo i casi di decesso per infarto. Secondo la recente ricerca di Yoshikazu Goto, direttore del dipartimento di Medicina di emergenza e Critical Care del Kanazawa University Hospital, illustrata in occasione del congresso della European Society of Cardiology in corso a Londra, sono necessari almeno 35 minuti di massaggio per salvare una persona il cui cuore ha smesso di battere (ed è inutile andare sopra i 53 sempre secondo questa ricerca). Mantenere il ritmo di cento compressioni ogni minuto non è facile e la stanchezza di chi sta effettuando il massaggio può giocare brutti scherzi.
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Ora però a occuparsi della ripartenza di un cuore che si è fermato o che è in grave difficoltà arriva questa invenzione realizzata dalla società americana Defibtech. Presentata nel corso dell’ultimo congresso della Esc (European Society of Cardiology), è trasportabile in uno zaino, funziona con una batteria interna, non ha bisogno di molto spazio per operare ed è facile da adoperare. Il suo aspetto è quello di una mezza ruota piazzata intorno al torace del paziente e, una volta azionato, da questo parte un dispositivo che effettua pressioni regolari all’altezza del cuore. Aumentano così le probabilità di sopravvivenza e si riduce il rischio di danni al cervello.
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Il formidabile device può essere sistemato comodamente in luoghi pubblici, come palestre, negozi e uffici, e anche in Italia c’è già chi ha punta sulla sua utilità e sta iniziando ad acquistarlo per strutture sanitarie e non solo. Lanciando il prodotto, la Defibtech ha sottolineato poi che “in una situazione di emergenza, questa macchina fornisce la portabilità, la distribuzione veloce e la qualità consentendo al soccorritore altri interventi necessari“.
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