L’andatura di un individuo è personalissima come un’impronta digitale. Ognuno ha il proprio passo: di certo l’allenamento può migliorare la velocità e la resistenza, ma l’andatura rimarrà la stessa. Ognuna viene accompagnata meglio da un tipo di scarpa piuttosto che da un’altra. Se ciò vale infatti per i vestiti, l’importanza del concetto viene amplificata all’ennesima potenza se si parla di calzature sportive. Spesso si sceglie una scarpa da ginnastica perché prodotta dal proprio brand preferito, oppure perché quello è il modello del momento. Bisognerebbe piuttosto affidarsi ad altri criteri per limitare infortuni e disturbi muscolari.
Tradizionalmente, ortopedici e medici dello sport hanno sempre consigliato di non correre mai scalzi, nemmeno sulla sabbia, e di scegliere calzature nelle quali il piede aderisse alla perfezione restando ben fermo. Benno Nigg, esperto in kinesiologia e professore dell’Università di Calgary in Canada, ha voluto approfondire la questione. Dopo aver misurato difetti di andatura in alcuni volontari (tra cui un gruppo di soldati in addestramento) e aver dato loro delle scarpe da ginnastica adatte a quei difetti, Nigg ha notato che queste non li correggevano affatto. Al contrario, si sono rivelate inefficaci e in alcuni casi dannose.
Secondo il suo studio, il criterio per scegliere una scarpa da ginnastica che possa davvero rivelarsi efficace e proteggere il corpo da urti e infortuni è uno solo: la comodità. La semplicità del concetto può farlo sembrare quasi banale, eppure in molti hanno finito per dare per scontato questo assunto. Il nostro corpo è il miglior giudice ed è proprio quando si lotta contro i propri movimenti naturali che si verificano i rischi più alti. Quindi l’unico consiglio da dare è quello di recarsi in un negozio, provare le calzature sportive, trovare quella che più si sente comoda nell’immediato e acquistarla. Cuscinetti d’aria, airbag per correre sugli sterrati, chiusura alla caviglia per fermare il piede e optional vari saranno solo ‘in più’.
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