Per aiutare un bambino dislessico ad affrontare più serenamente la lettura di un libro può bastare un cane. È quello che emerge dagli studi effettuati al Saint Joseph Primary School di Poole, uno degli istituti britannici dove è stato avviato un programma di sperimentazione sui cani da lettura per combattere i problemi di dislessia. Questa idea però non è nata nel Regno Unito: la R.E.A.D., Reading Education Assistance Dogs (associazione che si occupa dei cani d’assistenza per la lettura) ha mosso i suoi primi passi negli Stati Uniti, più precisamente in Utah. Da lì si è diffusa per il mondo e qualche anno fa è arrivata anche in Italia. Qui da noi, però, non esistono ancora programmi specifici nelle scuole come in Inghilterra, anche se grazie alla testimonianza del cantante Mika l’argomento è balzato agli onori della cronaca.
La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento di cui soffre il 5% degli alunni. Non incide sul funzionamento intellettivo ma rende più difficile, per chi ne è affetto, orientarsi con lettere e numeri. La diagnosi può essere fatta solo da specialisti, attraverso test specifici, ma vi sono diversi indizi, come ad esempio certi errori caratteristici, che possono essere focalizzati per tentare di vedere più a fondo nel problema. È fondamentale che gli insegnanti si accorgano di questi segnali e che vengano fatti al più presto i test di accertamento: prima si interviene con la logopedia e con attività didattiche appropriate e meglio è, anche perché l’autostima di questi bimbi è duramente minacciata dagli insuccessi e dalla consapevolezza che nonostante i loro sforzi, non riescono a raggiungere i risultati attesi.
Ecco perché sono molto importanti i risultati di questa sperimentazione assistita dai nostri amici a quattro zampe e tali esiti, dopo appena un anno di intervento, sono decisamente positivi. I bambini hanno maggiore confidenza con i libri, li cercano e si dedicano alla loro scoperta. Come nel caso della piccola Johanna, alunna della scuola inglese sopra citata che durante le ore scolastiche, quando è il momento di fare grammatica, viene invitata ad andare in un’altra classe insieme a un’insegnante e a Monty, il golden retriver dell’istituto. Si siedono uno vicino all’altro e la bimba legge delle storie ad alta voce. Monty si accuccia accanto a lei e la osserva, soprattutto la ascolta. Johanna lo sa, quindi si sforza di non sbagliare, di unire un vocabolo all’altro in una frase, di dare delle intonazioni, aiutata dall’insegnante che le spiega come fare ogni volta che ha dei dubbi. E la gioia di riuscire a raccontare al suo amico peloso delle storie è tale che la piccola si sta impegnando anche a casa, con il suo nuovo cucciolo appena regalatole dai genitori.
Foto by Facebook