Camminare nella natura cambia la mente umana. Non si tratta di una teoria o di un’immagine romantica della vita. O meglio, non è più solo questo. È stato uno studio americano sviluppato in due fasi dal ricercatore Gregory Bratman a dimostrare quali siano i reali benefici ricevuti dal cervello dopo una bella passeggiata nel verde. La prima fase dello studio ha avuto luogo presso l’Università di Stanford: gli studenti che attraversavano i giardini dell’Università si sono dimostrati più felici e soprattutto più attenti rispetto ai colleghi che sceglievano di passare accanto a strade trafficate.
La seconda parte ha creato dati tangibili. “Rimuginare” (brooding, in gergo scientifico) sui propri problemi è un’attitudine che fa male al cervello e, a lungo andare, favorisce disturbi e patologie psicologiche. Per questo Bratman e i suoi collaboratori si sono soffermati su questo processo mentale, che avviene nella corteccia prefrontale del cervello. Un gruppo di volontari, dopo aver compilato un questionario per verificare il proprio livello di stress iniziale, è stato diviso in due. Una metà ha passeggiato per circa 90 minuti tra alberi e cespugli, in una zona verde a pochi passi da Stanford.
L’altra metà ha dovuto fare la stessa cosa accanto ad una superstrada multi-corsia di Palo Alto. Tornati in laboratorio, i volontari hanno compilato nuovamente il questionario e si sono sottoposti ad un scan cerebrale. Il primo gruppo ha mostrato brooding azzerato, ottimi livelli di pressione sanguigna nella corteccia prefrontale e un tasso bassissimo di ormoni dello stress. La ricerca sta proseguendo alla ricerca di dati più specifici: quanto tempo bisogna passeggiare per ottenere dei risultati positivi? Ci sono ambienti naturali più favorevoli di altri? Bratman si è detto entusiasta e fortemente stimolato dagli scenari che la sua ricerca potrebbe aprire.
La maggior parte della popolazione chiaramente abita in città e non ha molte possibilità di entrare a contatto con la natura salvo rare eccezioni. Proprio questo fattore è alla base di ansia e depressione. Non a caso in passato, con una vita rurale più diffusa, questo tipo di malattie mentali che nascono proprio nel cervello coinvolgevano un numero di persone decisamente inferiore. Tuttavia, nella vita di tutti i giorni, anche un parco nel bel mezzo della città può essere d’aiuto. Non sarà difficile trovare una zona verde in cui passeggiare o fare jogging. Il cervello sarà il primo a ringraziare.
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