Paura di Volare: una compagnia aerea risolve il problema con la simulazione

Paura di volare? Nessuno più delle compagnie aeree potrebbe lamentarsi del problema. La società spagnola low cost Volotea, in collaborazione con le associazioni Gesap, Enav, con il Comune di Palermo, l’Asp Palermo e l’Ifsc hanno deciso di trovare una soluzione all’aerofobia. Per questa ragione nel 2006 è stato avviato un progetto dal nome semplice e didascalico “Paura di Volare”. Il primo passo è stato quello di organizzare una serie di incontri, sia singoli che di gruppo, tra i passeggeri che avevano dichiarato di avere problemi nel salire su un aereo.

Il punto saliente della terapia è stata poi la simulazione: utilizzando il Vret, ovvero un apparecchio in grado di simulare il volo, i pazienti hanno sfidato virtualmente le proprie maggiori difficoltà, vivendo immagini, sensazioni e rumori a tutti gli effetti verisimili a quelle di un volo di linea. Solo così si sono potuti liberare da timori e fobie. I risultati raccolti negli anni sono a dir poco sorprendenti: tra quanti avevano manifestato un blocco (circa 1500 individui), oltre il 98% ha dichiarato di aver superato il problema al termine della terapia.

Gli oltre 8 anni di progetto hanno generato risultati più che incoraggianti. Lo staff di psicologi e accompagnatori si è mosso tra le tratte di Palermo e Napoli, utilizzando a questo scopo biglietti messi a disposizione dalla compagnia. Valeria Rebasti, Commercial Country Manager di Volotea in Italia, spiega così l’idea che ha fatto partire l’iniziativa: “Ci è capitato a volte di dover gestire, a bordo dei nostri aerei, passeggeri impauriti o in preda a crisi di panico. E proprio per aiutarli a superare questo blocco, abbiamo deciso di partecipare attivamente al progetto”.

Soddisfatta dai numeri raccolti anche Maria Teresa Triscari, responsabile del laboratorio per i disturbi psicosomatici dell’Asp di Palermo. Ora che i dati hanno dato ragione all’idea è doveroso auspicarsi che l’idea non si limiti alla Regione Sicilia ma si sviluppi piuttosto a livello nazionale. L’aerofobia è un problema diffuso e difficile da interpretare in quanto completamente irrazionale. Se la simulazione può rappresentare una valida cura, varrà senz’altro la vena sperimentarla su larga scala.

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