Nella serata di ieri, 29 maggio, ha preso il via il test antidroga su strada in 19 città d’Italia: per l’esattezza a Novara, Bergamo, Brescia, Padova, Verona, Trieste, Savona, Bologna, Forlì-Cesena, Ancona, Ascoli Piceno, Perugia, Roma, Pescara, Teramo, Napoli, Bari, Messina, Cagliari. Sorprende che non ci sia anche Milano, ma tant’è. Si tratta di una sperimentazione ed è la prima volta che accade nel nostro Paese. La polizia stradale esegue controlli antidroga sui conducenti di autovetture con l’ausilio dei medici della Polizia di Stato: tramite un tampone viene prelevata e analizzata la saliva, se l’esito risulta positivo la conseguenza è il ritiro immediato della patente in attesa del test definitivo che viene effettuato con l’invio del campione di saliva al laboratorio della Polizia. Nel caso di conferma dell’esito si procede con la sospensione del documento valido per la guida.
Il progetto avrà una durata di tre mesi. Nel corso dei servizi mirati, svolti con medici e sanitari delle Questure e della polizia di Stradale, verranno utilizzati strumenti precursori e kit diagnostici per il controllo preliminare della presenza di stupefacenti. La strumentazione è stata donata alla Polizia stradale dalla Fondazione Ania e consentirà di controllare circa 1800 conducenti.
“Partiremo su 19 città – ha spiegato Roberto Sgalla, dal direttore della Polstrada – con servizi mirati su quadranti serali-notturni in aree dove l’esperienza ci dice che questo tipo di problematica è piu significativo“. L’obiettivo è quello di “far emergere un fenomeno carsico“, ovvero la guida sotto effetto di stupefacenti, circa il quale però non esistono ancora dati ufficiali. “In altri Paesi – ha spiegato Sgalla – ad esempio in Gran Bretagna è emerso che il 50 per cento delle persone sottoposte a controlli antidroga sono risultati positivi ai test“.
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