Nella vita di tutti i giorni siamo presi da noi stessi, dagli impegni, dal lavoro, dai doveri. Se, però, provassimo a prestare la nostra attenzione alle persone che ci circondano e con cui abbiamo quotidianamente a che fare, potremmo renderci conto dell’influenza che esercitano su di noi, sul nostro benessere e umore. Consapevolmente o inconsapevolmente, siamo influenzati dalle persone a noi più vicine. C’è differenza, però, tra l’essere condizionati da chi ha un atteggiamento positivo e ottimista nei confronti della vita e chi invece non è mai contento di nulla.
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Coloro che affrontano la vita con ottimismo e vedono il classico bicchiere mezzo pieno, che sono entusiasti nei confronti degli altri, sono in grado di raggiungere i loro obiettivi con più facilità. Al contrario, le persone pessimiste con il loro lamentarsi e piangersi addosso non si avvicinano mai alla meta. Il problema cruciale di questa categoria di persone è che sono poi mosse dal tipico ragionamento del “se non sono stato io in grado di farcela, allora non devono riuscirci neppure gli altri”. È proprio questo il tipico pensiero deleterio che poi si trasforma in atteggiamenti meschini, distruttivi o pettegoli dettati dall’invidia che non fanno affatto bene alla persona che li riceve.
Ma qual è il momento migliore della giornata per rendersi conto se una persona ha un effetto positivo o negativo sulla nostra salute? Secondo gli psicologi senza dubbio la sera prima di andare a dormire, perché facciamo un inconscio ripasso della giornata. Se avvertiamo delle sensazioni sgradevoli occorrerà interrogarsi sull’influenza che alcune persone hanno su di noi. Non occorre troncare subito il rapporto relazionale, ma cercare di capire, anche con il passare del tempo che se quella persona ha un effetto negativo su di noi e ci crea disagio è bene non frequentarla più. Con il passare del tempo e l’avanzare dell’età migliora la capacità di riconoscere se una persona è positiva o negativa per la nostra vita.
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