Quanto diventerà alto il mio bambino? Luogo comune vuole che l’altezza dei figli non si allontani molto da quella dei genitori. Un’osservazione, questa, che viene adesso confermata da studi di genetica. Il presupposto è che almeno uno dei due genitori superi di un paio di centimetri la media: in questo caso vi sono ottime possibilità che la crescita sia buona.
Ebbene si, perché la crescita dipende da un buon 80 per cento dai geni. Lo rileva uno studio condotto su oltre 250 mila persone in Europa, Stati Uniti, Australia e pubblicato su Nature Genetics. Il meccanismo, in verità, è molto complesso: basti pensare che sono 700 le varianti geniche coinvolte nella statura. “Nessun’altra componente fisica – spiega Joel Hirschhorn, specialista in endocrinologia al Children’s Hospital di Boston – prevede un tale coinvolgimento di geni”. Della maggior parte di questi non si conosce ancora la funzione: alcuni si sa che sono coinvolti nell’allungamento delle ossa, altri nella creazione di collagene, altri ancora sono addetti alla formazione di ossa e cartilagini. C’è poi un restante venti per cento che vede entrare in gioco i fattori ambientali.
Le ricerche nel campo non sono così vecchie. Il primo gene legato alla statura è stato rintracciato solo nel 2007 e chiamato Hmga2. Qualche anno dopo, nel 2010, sono state individuate oltre 180 variabili geniche. Ad oggi, queste tracce sono andate moltiplicandosi. Percorso, quindi, in discesa, ma che non può dirsi concluso. “La conoscenza dettagliata di una mappatura genica sull’altezza – continua il medico – consentirà di capire le anomalie della crescita, come il nanismo, ma anche i meccanismi che sono alla base di malattie come cancro, diabete, osteoporosi, tutte legate alle alterazioni della crescita cellulare”.
Tornando ai fattori ambientali, invece, si vede a occhio nudo che, mediamente, la popolazione è diventata più alta, grazie a stili di vita più corretti che vedono coinvolti l’alimentazione in primis (proteine, calcio, vitamina D che rinforzano le ossa), e la cura delle infezioni, che, se trascurate, possono rallentare l’accrescimento.
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