Palpitazioni, sudorazione, repulsione. In una sola parola, fobia. La si può avere verso cose, persone e animali. Non c’è nulla di razionale né di equilibrato in queste paure, che è quasi sempre sovradimensionata, perché non si può parlare di una reale minaccia. Eppure chi ne soffre, ne è fortemente condizionato, fino a trasformare la propria vita in un inferno.
Ne esistono a centinaia e il terrore può scaturire da qualsiasi cosa. Basta scorrere la lista pubblicata su phobialist.com per avere un’idea del mondo fobico. E ce ne sono di assai curiose, stravaganti a tal punto che, se non fosse un problema, farebbero assai ridere. Tipo, direste mai che i colori possano spaventare? Ebbene sì e si chiama cromofobia: gli affetti trovano pace solo nel bianco e nero. I colori, come spesso accade nelle fobie, sono associati a un evento traumatico e si può arrivare a odiarli tutti. Difficile da pronunciare è la omfalofobia, in pratica la paura dell’ombelico, che è associata all’esperienza del parto e alla recisione del cordone ombelicale. Nei casi più gravi, chi ne soffre, arriva a temere che l’ombelico possa aprirsi ed espellere gli organi vitali.
Altrettanto strana è la pogonofobia, la repulsione delle barbe. Per chi la patisce, deve essere un periodo non semplice, questo, vista il trend del momento: tra hipster e modaioli, il folto pelo sulla faccia si incontra spesso per strada. Lo spavento nascerebbe dall’idea di una scarsa igiene personale, nonché al ricordo di personaggi negativi che popolavano le favole che leggevamo da bambini. L’allodoxafobia è la paura delle opinioni altrui e, di conseguenza, l’incapacità di far valere le proprie. Può essere così estrema da portare a un vero e proprio isolamento. La belonefobia, conosciuta anche come aichmofobia, si manifesta con un terrore nei confronti di qualsiasi oggetto tagliente o acuminato, che possa creare una ferita. E’ molto più diffusa di quanto si creda e svenimenti e capogiri, alla vista di un coltello, non sono episodi così rari.
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