L’asma e la bronchite, alcune tra le malattie respiratorie più diffuse, sono curate male dalla maggioranza delle persone che ne soffrono; solo una persona su quattro segue le cure correttamente. Il restante prende i farmaci dal lunedì al venerdì saltando il weekend, non finisce la cura prescritta perché ha paura degli effetti collaterali o si sente meglio e non ritiene di dover continuare a prendere farmaci. I pazienti seguono quindi la terapia per inalazione, quella solitamente prescritta, per non più di tre mesi all’anno, nel caso degli anziani per al massimo 60 giorni.
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Lo studio effettuato all’interno della campagna “Le 3C di aderenza”, promossa dalla Società italiana di medicina respiratoria e dalla Società italiana di allergologia asma e immunologia clinica, dimostra come il non curarsi adeguatamente porta al 24% delle ricadute e al 60% dei ricoveri. In più la maggior parte delle persone che ha l’asma sottovaluta i sintomi e non si rivolge subito al medico curante. La bronchite cronica è poi ignorata da 6 pazienti su 10 e la maggiore causa di questa malattia è il fumo; molto spesso i fumatori considerano normali tosse e catarro, una conseguenza del loro vizio e non si rivolgono al medico per curarsi adeguatamente.
“Bisogna dedicare tempo al paziente, spiegandogli come e perché deve prendere i farmaci così che ne comprenda davvero l’importanza. Leggendo da solo il “bugiardino” dell’inalatore 1 malato su 5 sbaglia le manovre; se la procedura viene mostrata dal medico e provata assieme, oltre la metà dei malati non commette errori. La terapia, inoltre, deve essere più semplice possibile: la maggioranza preferisce una singola somministrazione giornaliera“. spiega Francesco Blasi, docente di malattie respiratorie all ’Università statale di Milano. Vi sono piccoli trucchi per ricordarsi di usare l’inalatore: metterlo sempre nello stesso posto e associare al suo utilizzo gesti quotidiani.
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