Il pilates è una della discipline più amate e praticate in tutto il mondo. Star come Madonna, Gwyneth Paltrow fanno esercizi tutti i giorni, con risultati strepitosi. Questo metodo è stato creato da un infermiere tedesco, Joseph Pilates durante la prima guerra mondiale. Rinchiuso in prigione, l’uomo inventa una nuova ginnastica nella sua cella per mantenere i muscoli tonici ed elastici. Ma cos’è il metodo pilates e da chi può essere praticato? L’abbiamo chiesto a Benedetta Lapiello, insegnante conosciuta nel settore con il nome di Mandala pilates.
Quando ci si iscrive ad un corso viene chiesto di scegliere tra pilates matwork, reformer, studio. In cosa si differenziano?
Il pilates matwork si effettua su un tappetino con l’aiuto di piccoli attrezzi: la palla grande, il ring, la palla piccola e un tubo. Il reformer si fa su una macchina dotata di molle scorrevoli mentre lo studio comprende una serie di macchine, è un circuito. Tutto è pilates, io insegno pilates matwork ma ognuno può scegliere la metodologia con cui si trova meglio.
Quindi non c’è un metodo consigliato ai principianti o per persone più esperte…
No quello varia in base alla bravura dell’insegnante, tutto è adatto e varia di livello. L’insegnante deve modificare gli esercizi in base al livello dell’allievo, cosa più difficile nelle grandi palestre che tendono ad avere molti iscritti al corso.
Il pilates matwork è un po’ più difficile del reformer?
Può sembrare un po’ più complicato solo perché non avendo il supporto delle macchine devi avere una percezione più elevata del tuo corpo, devi sapere cosa stai muovendo. Ma anche se non lo sai impari a conoscerti, è molto utile per aumentare la conoscenza del proprio corpo. Alcune persone non si trovano bene con il corpo libero perché non capiscono quello che stanno facendo, mentre con la macchina tendono ad essere un po’ più sicuri, perché la macchina imposta l’esercizio, ma è soggettivo.
Molti fanno pilates per la schiena, per migliorare la postura e diminuire il dolore. Ma fa davvero bene?
Assolutamente sì. Uno dei principi cardine del pilates è la mobilizzazione della colonna; molte persone con patologie della colonna praticano questa disciplina ed è proprio il medico a consigliarlo. Fa lavorare in maniera non aggressiva i muscoli più profondi del corpo che sono quelli che sostengono la colonna e fanno sì che la postura sia corretta. Sollecita tutti i muscoli nelle stesso modo, quando si finisce la lezione alcune persone si sentono 5 cm più alte, sciolte, con la schiena morbida.
Invece per quanto riguarda tonificazione e perdita di peso?
Tonificazione è tantissima. Perdita di peso dipende da come lo fai, quanto mangi, se segui una dieta…come tutti gli sport il dimagrimento c’è se associ l’attività fisica ad un’alimentazione corretta, da solo non fa niente, ma vale per ogni disciplina. Il pilates fatto in maniera attiva porta ad un assottigliamento, ad una tonificazione dei muscoli più profondi. Se puoi si vuole un dimagrimento maggiore si può associare ad un’attività cardio.
Ci sono limiti d’età per praticarlo?
Assolutamente no. Rubo le parole di Joseph Pilates che diceva che questa disciplina può essere praticata ai 9 ai 90 anni; proprio per i benefici che da, se praticato con costanza, permette anche a persone di 70 anni di eseguire movimenti che chi non lo pratica non può fare.
Quante volte consigli di praticarlo?
Questo è soggettivo, dipende dalla persona. Generalmente praticato due volte a settimana inizia a dare benefici, tre volte a settimana ancora di più. Io ho insegnato a persone che hanno praticato due volte a settimana per un anno e hanno avuto grandi benefici. In realtà dipende da come lo si fa e da come è seguita una persona.
Pilates e yoga in cosa si assomigliano?
Sicuramente nel fatto che uno dei principi base del pilates è la respirazione. E che bisogna prendersi cura del proprio corpo dall’interno, per vedere benefici anche fuori.
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