Chi l’ha detto che per dimagrire sia necessario rinunciare a un buon fritto o a un sostanzioso piatto di pasta? La dieta funzionale – così chiamata perché predilige il consumo di alimenti funzionali o nutraceutici – elimina tutti i tabù affermando che un’alimentazione equilibrata e in grado di dare efficaci risultati deve basarsi non tanto sulla quantità ma sulla giusta combinazione del cibo. Ogni alimento è in perfetta funzione di un altro e se abbinato correttamente permette di mangiare con gusto perdendo peso.
Molto spesso si ingrassa improvvisamente a causa del malfunzionamento del metabolismo o dell’inefficienza di qualche organo (fegato, intestino, stomaco): la dieta funzionale, attraverso un’approfondita conoscenza di sé, permette di superare ogni tipo di ostacolo trovando soluzione alle disfunzioni organiche. Un nutrizionista specializzato saprà illustrare quali sono gli organi pigri, per costruire uno stile alimentare ad hoc. Stare a dieta ma nutrirsi di sostanze sbagliate può avere effetti controproducenti, è per questo che spesso capita di fare molti sacrifici senza vederne i risultati.
Ma quali sono gli alimenti nutraceutici, ossia quelli che caratterizzano la dieta funzionale? Tutti i cibi ricchi di Omega 3 (pesce, frutta secca, olio di semi di lino) e di Omega 6 (olio di mais, soia); quelli che contengono vitamina C (agrumi, kiwi, frutti di bosco e fragole, vegetali a foglia verde) e vitamina A ricca di beta carotene, licopene e luteina, reperibili soprattutto in carote e albicocche. Nella dieta è consigliato anche il consumo di barbabietole, cipolle, legumi in genere, cereali integrali, finocchio e erbe aromatiche.
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Un programma funzionale prevede una ricca colazione: si può bere latte che contiene omega 3 con fette biscottate e marmellata o un tè o una tisana al finocchio o alle erbe aromatiche con una bruschetta di pane e olio. A pranzo le proteine (carne o pesce e una verdura) e a cena i carboidrati: un buon piatto di pasta aglio, olio e pomodorini è ideale per saziare senza appesantire. Nel corso della giornata sono inoltre previsti due spuntini a base di frutta o tè aromatizzati. Ogni tanto, per riattivare il fegato, un fritto di verdure, pesce o carne è proprio ciò che ci vuole.
Più che un regime, meglio parlare di uno stile alimentare che non toglie il gusto di mangiare, ma lo cambia adattandolo alle esigenze del proprio corpo. Questa dieta è consigliata anche in periodo di cambiamento ormonale (menopausa) e riesce a curare disturbi fisici quali l’insonnia, la cattiva digestione, il colesterolo alto e il diabete. Inoltre, spesso arricchita con erbe aromatiche per dare sapore ai piatti, è adatta a chi soffre di gonfiore e a chi combatte con cellulite e ritenzione idrica: salvia, maggiorana e timo agiscono da purificanti e drenanti naturali.
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