Oggi è il giorno più triste dell’anno, o almeno questo è ciò che emerge da una complessa equazione matematica individuata nel 2005 da uno scienziato di Cardiff, lo psicologo Cliff Arnall. Considerando una serie di paramentri come condizioni meteo, debiti accumulati per i regali di Natale, calo di motivazione, mancanza di stimoli e giorni trascorsi dalla fine delle vacanze, lo studioso è giunto alla conclusione che il giorno più “blue” (per noi, nero) corrisponde al terzo lunedi del mese di gennaio.
In Gran Bretagna il Blue Monday è preso molto sul serio; è stato calcolato che proprio in questa giornata aumenta il numero di assenze nei luoghi di lavoro e salgono le probabilità di divorzio per le coppie. Negli ultimi tre anni i ricercatori hanno analizzato più di 2 milioni di tweet inviati dagli inglesi nel mese di gennaio, monitorando il linguaggio che indicherebbe un calo di umore, e hanno scoperto che nella giornata di oggi i messaggi relativi al senso di colpa superano di cinque volte il numero medio.
Alcune associazioni hanno offerto ai lettori una guida per affrontare la giornata: la Mental Health Foundation suggerisce di fare esercizio fisico per migliorare i livelli di energia e di mangiare bene, evitando patatine e cioccolato; consiglia inoltre di praticare tecniche di respirazione e rilassamento e dedicare del tempo alla socializzazione, magari trascorrendo questo pessimo lunedì con gli amici o in compagnia della famiglia lontano dai social network.
Ma la teoria non convince Dean Burnett, firma del Guardian, che sul suo blog pubblica un intervento di Michael Marshall, un esperto di comunicazione specializzato nell’analisi del rapporto tra notizie e agenzie di pubbliche relazioni. Secondo lo studioso il Blue Monday non è altro che un’invenzione commerciale, un’idea nata per promuovere la vendita di alcuni prodotti in un periodo dell’anno in cui scendono i consumi: un esempio di quanto sostiene è l’iniziativa della catana di abbiglimento Topshop, che oggi invita a fare acquisti per migliorare l’umore.
Se siete giù di corda non temete: è tutto calcolato.
Foto by Facebook