Ormai Rihanna ha così tanti tatuaggi sul suo corpo che l’ennesimo “marchio” quasi non fa notizia. Eppure le immagini del suo ultimo tattoo – e della sofferenza che la cantante sembrava provare – hanno fatto il giro del mondo. L’ultimo tatuaggio di Rihanna, una freccia che parte dalle mani e si prolunga fino alle braccia, è infatti stato eseguito con una tecnica particolarmente dolorosa. Si tratta del Ta Moko, noto anche come tatuaggio maori, e viene eseguito soprattutto sulla testa.
Ogni Moko contiene messaggi ancestrali e tribali che raccontano la storia della famiglia di chi lo indossa; negli ultimi tempi è ritornato in auge come forma d’arte per i Maori che lo esibiscono come espressione di orgoglio culturale. “Il Ta Moko oggi è molto più di una moda passeggera: per i Maori significa dire chi siamo e da dove veniamo, dove stiamo andando e come scegliamo di arrivarci. Ed è scritto sulla nostra pelle per sempre”, ha spiegato Ngahuia Te Awekotuku, professore di psicologia presso l’Università di Waikato.
Esistono alcune differenze tra i tatuaggi e i Moko: “tattoo” è la versione inglese della parola tahitiana “tatu” e si riferisce alla tradizione di segnare la pelle con l’inchiostro e gli aghi, mentre il Moko si imprime attraverso utensili tradizionali e segna la pelle con delle cicatrici in modo da riflettere la “whakapapa” (genealogia) del maori che lo indossa. Anche il Moko può essere impresso sulla pelle tramite aghi: in entrambi i casi è inevitabile che farà male, anche se alcune persone hanno una maggiore tolleranza per il dolore rispetto ad altre. I tatuatori a volte alternano le due tecniche, a seconda delle richieste dei clienti, mentre alcuni optano per l’ago in quanto è più veloce e preciso. I costi di un trattamento di questo tipo possono variare in funzione della capacità e l’esperienza dell’artista.
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