Il mondo dei trapianti sta vivendo un periodo di grande innovazione grazie agli xenotrapianti, ovvero il trapianto di organi animali geneticamente modificati. Questa tecnologia promette di rivoluzionare la vita di molti pazienti in attesa di un organo. Recentemente, in Cina, un team di ricercatori della Fourth Military Medical University ha eseguito il primo trapianto di fegato di maiale su un essere umano in stato di morte cerebrale. Questo esperimento, descritto in uno studio pubblicato su Nature, rappresenta una pietra miliare nel percorso verso l’utilizzo degli xenotrapianti, sebbene si tratti ancora di una fase preliminare rispetto a un trapianto su un paziente vivente.
L’idea di utilizzare organi animali per sostituire quelli umani danneggiati non è nuova, ma ha guadagnato slancio negli ultimi anni grazie ai progressi nella genetica. I maiali sono stati identificati come candidati ideali per questo tipo di trapianti, grazie alla loro somiglianza genetica con gli esseri umani. Le tecnologie di editing genetico, come CRISPR, hanno permesso ai ricercatori di modificare il genoma dei maiali per:
Negli ultimi anni, diversi trapianti di organi di maiale sono stati effettuati con risultati variabili. Nel 2022, un team dell’Università del Maryland ha eseguito il primo trapianto di cuore di maiale geneticamente modificato in un paziente umano. Sebbene il paziente sia deceduto a causa di complicazioni legate a condizioni di salute preesistenti, il trapianto ha aperto la strada a ulteriori ricerche nel campo. Altri successi si sono registrati nei trapianti di rene, con pazienti in buona salute dopo l’intervento.
Il fegato è un organo particolarmente complesso, responsabile di numerose funzioni vitali come la produzione di bile, albumina e la regolazione del sistema immunitario. Come spiegato da Lin Wang, il ricercatore a capo dello studio, “il fegato ha funzioni molto più complesse rispetto a cuore e reni, il che complica notevolmente gli xenotrapianti”. Questo rende le sperimentazioni in questo ambito particolarmente delicate e ancora in fase embrionale.
Nel recente studio, i ricercatori cinesi hanno utilizzato un fegato prelevato da un maiale nano, geneticamente modificato per eliminare geni responsabili del rigetto e migliorare la compatibilità con l’organismo umano. L’operazione, autorizzata dai familiari del ricevente, si è svolta sotto forma di “trapianto ausiliario”, dove il nuovo organo è stato impiantato in una posizione diversa rispetto a quella naturale, per non interferire con l’organo originale.
L’esperimento ha avuto una durata di 10 giorni, durante i quali i ricercatori hanno monitorato vari parametri cruciali, tra cui:
I risultati sono stati promettenti: tutti i parametri monitorati hanno mostrato valori soddisfacenti. Tuttavia, come sottolineato da Wang, “la produzione di bile e albumina è stata inferiore rispetto a quella di un fegato umano, e non possiamo ancora affermare se siano sufficienti per sostenere la vita umana”. L’esperimento rappresenta un passo significativo, dimostrando che un fegato di maiale può sopravvivere e funzionare nel corpo umano, ma resta da capire se possa realmente mantenere in vita un individuo.
Se i risultati degli esperimenti continueranno a essere positivi, gli xenotrapianti di fegato di maiale potrebbero diventare un’opzione “ponte” per i pazienti con insufficienza epatica grave. Questo rappresenterebbe una soluzione temporanea, consentendo loro di attendere in sicurezza un organo umano. Tuttavia, gli esperti avvertono che, nonostante i progressi, è difficile fare previsioni sui tempi necessari per rendere gli xenotrapianti di fegato una realtà clinica consolidata.
In conclusione, il trapianto di fegato di maiale rappresenta un capitolo nuovo e affascinante nella storia della medicina e dei trapianti. Con la continua evoluzione della ricerca, l’umanità potrebbe avvicinarsi a una soluzione a una delle sfide più pressanti nel campo della salute: la carenza di organi per i trapianti. Se gli xenotrapianti si dimostreranno efficaci e sicuri, potrebbero trasformare radicalmente le prospettive di vita per milioni di pazienti in tutto il mondo.
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