
Screening personalizzato per salvaguardare gli invisibili: cuore, rene e diabete sotto la lente - ©ANSA Photo
L’interazione tra cuore e rene è un tema cruciale nel campo della salute, rivelando un legame profondo e complesso che si estende anche al metabolismo. In questo contesto, il diabete assume un ruolo di mediatore, contribuendo al rischio di sviluppare quella che è definita sindrome cardio-nefro-metabolica. Questa condizione, caratterizzata dall’interazione di malattie cardiovascolari, renali e metaboliche, richiede una diagnosi precoce e un monitoraggio continuo. È essenziale individuare tempestivamente le persone a rischio di infarto, scompenso cardiaco, malattie renali croniche o complicazioni legate al diabete. Tuttavia, non basta avere accesso a controlli di salute; è fondamentale che questi siano disponibili a tutti, senza discriminazioni legate a condizioni socioeconomiche.
La vulnerabilità delle persone senza fissa dimora
Uno dei gruppi più vulnerabili in questo contesto è rappresentato dalle persone senza fissa dimora, gli “invisibili” della nostra società, che spesso non hanno accesso a cure e prevenzione. Per affrontare questa problematica, è stata lanciata l’iniziativa “Health as an Opportunity to Promote Equity – H.O.P.E.”, un progetto congiunto di Boehringer Ingelheim e della Comunità di Sant’Egidio. L’obiettivo principale è fornire screening gratuiti per la diagnosi precoce delle principali malattie croniche, attraverso misurazioni di:
- Glicemia
- Pressione arteriosa
- Peso corporeo
- Altezza
Queste semplici misurazioni possono fare una differenza significativa nella vita di molte persone vulnerabili, permettendo loro di accedere a un percorso di salute e prevenzione.
L’importanza della collaborazione
L’iniziativa H.O.P.E. si inserisce in un contesto preoccupante: nel 2022, l’Istat ha registrato oltre 96.000 persone senza tetto in Italia, di cui circa 23.420 nella sola area metropolitana di Roma. Purtroppo, solo il 63,2% di queste ha un medico di medicina generale di riferimento, il che rende difficile l’accesso alle cure mediche. Stefano Carmenati, amministratore delegato della Comunità di Sant’Egidio, sottolinea l’importanza della collaborazione tra enti pubblici e privati per garantire che anche le persone più svantaggiate possano avere accesso a servizi sanitari essenziali.
Un approccio multidimensionale
La partnership tra Boehringer Ingelheim e Comunità di Sant’Egidio non si limita a fornire screening. Il progetto H.O.P.E. prevede anche una fase di formazione e informazione su diabete, ipertensione e malattie croniche non trasmissibili, condotta da personale sanitario e mediatori culturali. Questo approccio multidimensionale è cruciale per affrontare i problemi di salute in modo integrato, favorendo la consapevolezza e l’educazione sui corretti stili di vita.
Il programma prevede due appuntamenti settimanali, il martedì e il giovedì, e open day periodici la domenica, per raggiungere un numero maggiore di partecipanti. Durante queste giornate, un team di professionisti della salute fornisce screening, consulenze e supporto per l’accesso ai documenti sanitari necessari, come il codice Stp (Straniero temporaneamente presente). Questo non solo aiuta a diagnosticare eventuali patologie, ma rappresenta anche un passo fondamentale verso l’inclusione sociale e l’accesso ai servizi di salute.
La sfida delle malattie croniche è enorme: in Italia, circa 24 milioni di persone vivono con una o più patologie croniche, e di queste, 9 milioni soffrono di forme gravi. Le malattie croniche non trasmissibili rappresentano un onere significativo per il sistema di welfare, con costi complessivi che superano i 65 miliardi di euro, una cifra destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della povertà. In questo contesto, il progetto H.O.P.E. non solo offre un supporto sanitario, ma mira anche a promuovere l’equità sociale e sanitaria, un aspetto sempre più rilevante nel panorama attuale.
Morena Sangiovanni, Presidente e Amministratore Delegato di Boehringer Ingelheim Italia, evidenzia come H.O.P.E. rappresenti un’opportunità per generare un impatto positivo sulla salute delle comunità più vulnerabili. Le malattie croniche, infatti, costituiscono una delle sfide più ardue sia a livello globale che nazionale, incidendo profondamente sulla salute, sull’economia e sulla società.
L’approccio del progetto H.O.P.E. è quindi duplice: da un lato, si mira a prevenire le patologie croniche attraverso screening e informazione; dall’altro, si cerca di garantire che le persone senza fissa dimora abbiano accesso a percorsi di cura adeguati, contribuendo così a un sistema sanitario più giusto e inclusivo. La collaborazione tra Boehringer Ingelheim e Comunità di Sant’Egidio rappresenta un esempio di come sia possibile unire le forze per affrontare le sfide della salute pubblica, garantendo che nessuno venga lasciato indietro.